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Il 2023 è solo ad un terzo ma le polemiche che stanno assaltando la F1 sono già molteplici. Oltre quelle che hanno coinvolto il 100° titolo di Alonso in Arabia Saudita, le ripartenze volute dalla FIA in Australia e le conseguenze legali per gli insulti razzisti di Piquet contro Hamilton, ormai il vado di Pandora sembra aperto e sembra che le azioni del passato possano tornare ad influenzare anche il presente. Felipe Massa, a quindici anni dal titolo perso proprio per mano di Piquet contro l’allora giovanissimo Lewis Hamilton, sarebbe pronto a ricorrere a vie legali per rimediare al torto subito.
Correva l’anno 2008 ed il GP di Singapore si risolse con la sconfitta di Felipe Massa e la prima, storica, incoronazione come Campione del Mondo di F1 di un giovanissimo Lewis Hamilton su McLaren alla sua prima stagione completa. Nelson Piquet Jr causò deliberatamente un incidente che permise l’ingresso della Safety Car, la quale aiutò il compagno di squadra di Piquet in Renault, Fernando Alonso, di vincere la gara. Proprio la Safety Car è stata colpevole di aver fatto erroneamente rientrare Massa ai box Ferrari. Il brasiliano, leader del mondiale, concluse la gara in tredicesima posizione, consegnando il campionato nelle mani di Hamilton, il quale vinse con un solo punto in più .
Nel 2009 emerse il cosiddetto “Crashgate”, che rivelò la punizione al capo di Renault Flavio Briatore ed il capo tecnico Pat Symonds per il loro coinvolgimento in quell’incidente molto poco sportivo.
“Intendo studiare la situazione. Voglio farmi un’idea di ciò che è possibile fare,” afferma Massa. Tuttavia il brasiliano si è deciso a prendere in mano la situazione con un ritardo davvero importante e le chance che questo suo rimpianto si realizzi sono ridotte.
Il codice sportivo internazionale della FIA prevede che non si possa più presentare proteste dopo una gara ed ogni diritto scade a 14 giorni di calendario dalla gara in questione e quattro giorni prima della cerimonia di premiazione della FIA per la stagione di quel Gran Premio. La “data di scadenza” è ampiamente passata e bisogna anche tenere in conto che la massima autorità in possesso del potere decisionale è la Corte d’Appello Internazionale, come affermato dal sistema giudiziario della FIA, a cui ogni persona presente nel Campionato accetta di sottostare, lasciando Massa privo di tribunali alternativi a cui risvolgersi.
L’unica cosa che si potrebbe fare sarebbe rivolgersi al TAS, ovvero il Tribunale Arbitrale dello Sport, il quale però è privo di qualsivoglia giurisdizione sulla FIA per quanto riguarda questi casi, in quanto in potere solo per quanto riguarda le questioni di antidoping.
E, comunque, sfugge l’utilità se non per l’orgoglio di Massa, di andare a cambiare una pagina importante dello sport, che andrebbe ad eliminare il primo titolo di Hamilton ed il suo record di aver eguagliato Schumacher dopo ben quindici anni dal fatto. E se fra quattordici anni Lewis facesse lo stesso con il primo titolo di Verstappen vinto ad Abu Dhabi 2022 per una decisione molto contestata?
Massa oggi, a quindici anni da quel momento, vorrebbe rivolgersi a vie legali per diventare Campione del Mondo di F1. Ma perché adesso?
L’ex boss della F1 Bernie Ecclestone ha dichiarato recentemente che all’epoca sia lui che il Presidente della FIA di quel periodo Max Mosley erano a conoscenza dell’intero fatto ma non avevano preso posizione per “salvaguardare lo sport da un enorme scandalo”. Massa si è ricordato che nel 2008 i legali di Ferrari lo avevano informato su una regola ferrea.
“Esiste una regola che riguarda il momento in cui si decide un campionato, - ricorda il brasiliano, - si può fare ricorso fino al momento in cui il pilota riceve il titolo di “Campione”. Dopo non si può più fare nulla. Anche se c’è stato un furto.”
Nel 2008, l’ex pilota Ferrari ed i legali avevano provato a muoversi senza però riuscire a cambiare le cose. Ad oggi, tuttavia, Massa è più pronto che mai a fare qualcosa, anche se dopo quindici anni non sarà semplice.