F1, le lezioni che la Formula 1 ha imparato dall'emergenza in Emilia Romagna

F1, le lezioni che la Formula 1 ha imparato dall'emergenza in Emilia Romagna
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Anche da una tragedia come l'alluvione che la colpito l'Emilia Romagna, la F1 ha tratto degli insegnamenti. Ecco quali
20 maggio 2023

Anche da una tragedia come l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, la F.1 ha tratto degli insegnamenti, anzi ha pure mostrato al mondo un aspetto inedito della propria struttura.

Cominciamo dal paddock allagato. La struttura TV che coordina le immagini era stata preventivamente montata su un piedistallo di un metro e questo perché, viste le previsioni di pioggia, si erano premuniti con una soluzione diversa dal solito, in cui la struttura viene collocata direttamente sul terreno. A Imola con l’acqua che ha invaso il paddock 2, dove erano appunto sistemate le installazioni per le riprese TV, non ci sono stati danneggiamenti agli apparecchi, anzi pure le telecamere erano state spostate in container e messe al sicuro. Infatti per Montecarlo tutta l’attrezzatura, copertura a parte che è ancora da smantellare, è già in fase di montaggio e alloggiata in una struttura coperta, per cui la soluzione al problema Imola è stata trovata rapidamente. Lo stesso dicasi per i motorhome, smontati e spostati in 24 ore di lavoro intenso e già in partenza per la Spagna, visto che a Montecarlo si usano motorhome diversi già sul posto da qualche giorno. In tutto questo la logistica della F.1 ha mostrato di cosa sa fare, spostando migliaia di persone, attrezzature, macchine da corsa e camion officina da una parte all’altra del mondo.

Un altro aspetto importante ha riguardato il catering. Fra team e ospitalità del paddock club era stata fatta la spesa per circa 120mila euro, ma i fornitori e chi segue il catering, la Do&Co per Mercedes e Paddock Club, la Emiliana di Marco Intiso, ha deciso di passare tutto alla protezione civile in aiuto alla popolazione. Un bel gesto che si aggiunge al milione di euro donato da Liberty Media e al milione donato dalla Ferrari.

Cosa si è imparato inoltre? Che la cancellazione della gara, la terza dal 1985 ad oggi (Belgio 85 per l’asfalto sbriciolato di Spa, recuperata poi a settembre, Australia 2020 per il Covid e questa di Imola) ha anche insegnato una cosa importante: col calendario fitto delle ultime stagioni, se accade un problema non c’è modo di recuperare. Certo, succede di rado, ma se facciamo un passo indietro, a Spa nel 2021 con la pioggia battente la gara era da sospendere, invece si fecero 2 giri dietro alla safety car e assegnati i punti come se si fosse disputato. E questo perché non c’è modo di recuperare niente.

La F.1 bulimica voluta da Liberty Media con il beneplacito della FIA, che aveva firmato gli accordi, ha portato a situazioni come queste. Perché con un calendario diverso Imola avrebbe potuto essere recuperata e gli investimenti degli organizzatori non buttati a mare. Il rischio bulimia si sta verificando anche negli USA, mercato ormai di riferimento, visto che il GP Miami è stato seguito in TV da 1,9 milioni di spettatori contro i 2,6 dell’anno scorso. Si era gridato al successo 12 mesi fa, adesso diventa preoccupante questa tendenza mordi e fuggi per cui tifosi non appassionati, una volta visto l’evento, passano allo sport successivo perché “tanto la F.1 l’ho già vista”.

Un altro insegnamento da Imola arriva nella gestione degli hotel e ristoranti. Alcuni, come il Novotel a Bologna, hanno restituito tutta la somma pagata a chi ha dovuto cancellare la prenotazione. Altri, come il Sydney Hotel sempre di Bologna, non hanno voluto sentire ragioni. E lo stesso dicasi a Imola. L’agriturismo all’interno del tracciato ha restituito i soldi delle prenotazioni anticipate e il cibo acquistato per l’occasione è stato devoluto alla protezione civile. Un tour operator italiano, invece, si è visto presentare il conto per 38 stanze comprese cene e colazioni che non ci sono state e non vuole sentire ragioni in merito. Storie di ordinaria amministrazione quando il quattrino diventa l’unica ragione di esistere.

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