F1. Lawson brilla nelle qualifiche di Singapore: suo il tempo che ha estromesso Verstappen in Q2

Sembra una F1 al contrario rispetto a quella vista finora nel 2023, con Verstappen solo undicesimo e Sergio Perez tredicesimo, e le Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc in prima e terza posizione su una pista che rappresentava un banco di prova sfidante per la Rossa. La Red Bull ha iniziato in salita il weekend di gara, su un tracciato sul quale l’assetto morbido che rappresenta uno dei punti forti della RB19 risulta invece un punto debole.

Alle prese con una vettura capricciosa e instabile, Verstappen e Perez sono apparsi decisamente poco a proprio agio nel corso delle sessioni in pista, e parecchio contrariati alla fine della Q2. E se questo weekend di gara negativo con tutta probabilità è solo l’eccezione alla regola per la Red Bull, il risultato in qualifica di Liam Lawson è molto significativo, e soprattutto arriva in un momento cruciale per il pilota classe 2002.

Lawson, infatti, a Singapore non aveva mai corso. Ritrovarsi alla terza gara in carriera su un circuito cittadino come quello di Marina Bay non è certamente semplice, soprattutto con una vettura non eccelsa come l’Alpha Tauri AT04. Lawson, però, non solo non ha commesso errori, ma ha anche fatto meglio del suo compagno di squadra, Yuki Tsunoda, che non è andato oltre la quindicesima posizione in classifica.

Subentrato in corsa per via dell’infortunio occorso a Zandvoort a Daniel Ricciardo, Lawson ha dimostrato sin da subito ottime capacità di adattamento e un talento meritevole di un posto da titolare in F1. E le sue performance finora non possono che deporre a suo favore per un sedile nella galassia Red Bull il prossimo anno. D’altronde, prendersi la ribalta a discapito dei due piloti della Red Bull non è cosa da tutti.

Nonostante questo, Lawson non è del tutto soddisfatto del risultato che ha colto. "È ovviamente entusiasmante arrivare in Q3 - concede - ma non abbiamo sfruttato al massimo il nostro potenziale e dobbiamo capire il perché . È un peccato per Yuki, perché abbiamo un pacchetto forte e sembra a suo agio con la vettura. Quanto a me, è stata questione di mettere in temperatura le gomme, perché non ho sentito aumentare il grip per l'ultimo giro. Ho anche incontrato molto traffico nel primo settore, e non è stato semplice".

"È un peccato, ma sto ancora imparando e riuscirò a fare meglio. Oggi è andata bene, ma è domani a contare davvero. Partirò dalla decima posizione, ma sarà una gara lunga e sfidante". Non è la prima volta che a fronte di un risultato ragguardevole Lawson si rammarica di non aver fatto meglio. Anche a Zandvoort aveva espresso insoddisfazione per non essere riuscito a tenersi alle spalle Charles Leclerc. E a ben vedere è un buon segnale. Perché la fame di successo è parte del DNA degli ottimi piloti.