F1. Lando Norris ora è una vera minaccia per Max Verstappen: lo dimostra il finale del GP di Singapore

F1. Lando Norris ora è una vera minaccia per Max Verstappen: lo dimostra il finale del GP di Singapore
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Lando Norris è una vera minaccia per Max Verstappen in ottica mondiale piloti: lo dimostra il "regalo" di Daniel Ricciardo all'olandese alla fine del Gran Premio di Singapore 2024 di Formula 1
22 settembre 2024

Le mani di Lando Norris cercavano sollievo lasciando la presa del volante nelle torride fasi finali del Gran Premio di Singapore 2024 di Formula 1. Aveva un vantaggio notevole nei confronti del suo rivale per il titolo, Max Verstappen, ma il supplizio fisico che stava vivendo faceva sì che dietro ogni curva si potesse nascondere un’insidia. D’altronde, la sicurezza della vittoria si era già incrinata un paio di volte, con degli errori evitabili che tradivano un piccolo calo di concentrazione e che, soprattutto, avrebbero potuto cambiare radicalmente la storia di una corsa che aveva dominato fino a quel momento.

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Norris tra le tortuose curve di Marina Bay è stato capace di imporre un ritmo devastante, in certe fasi della gara oltre un secondo più rapido rispetto a Verstappen. Forte di una monoposto, la McLaren MCL38, spaventosa sia in termini di costanza che di gestione delle gomme, Norris ha esercitato un dominio sulla gara che non si vedeva da tempo. Ma la tensione non si è attenuata nemmeno dopo una partenza perfetta e una lunga fase di ritmo implacabile. E uno stress così lo si sente anche dal punto di vista fisico, sfiancante com’è.

Ma per gli avversari non c’era nulla da fare, contro una monoposto frutto di un percorso lineare, mai minato da incertezze o cambi di rotta all’ultimo. Qui, dove l’ala posteriore della discordia non sarebbe stata utilizzata, la McLaren ha dimostrato di avere una forza che va al di là dei dettagli che si discutono. Max Verstappen, però, a Singapore ha tenuto botta, capitalizzando al meglio l’ottima prestazione in qualifica di ieri ottenuta grazie ad alcuni accorgimenti alla vettura che l’hanno riportata più vicina alle sue preferenze di guida, quantomeno per lo spunto sul giro secco.

Il vantaggio di posizione in pista, a Singapore ancora più rilevante che altrove, lo ha aiutato, così come la strategia da parte della Mercedes di far scattare Lewis Hamilton con le soft, nel tentativo di prodursi in uno slancio in partenza che non ha avuto. Il ritmo giocoforza più blando impostato dal sette volte campione del mondo per gestire la mescola più morbida ha fatto sì che Oscar Piastri, scattato più indietro di Norris, si ritrovasse troppo lontano da Verstappen nelle fasi finali della gara per impensierirlo con le hard più fresche con cui si era sbarazzato di Hamilton e Russell.

Per Verstappen, più efficace con le hard che con le medie, il secondo posto di Singapore è oro colato, soprattutto se si guarda alla performance di Sergio Perez, ai margini della zona punti dopo la qualifica pessima di ieri. E se in Red Bull si è ritornati, almeno momentaneamente, alle solite gerarchie interne, la Mercedes W15 in gara ha mostrato prestazioni altalenanti, facendo i capricci. Verso la fine gara George Russell, provatissimo fisicamente, raccontava di una monoposto a tratti sottosterzante e a tratti sovrasterzante. È l’immagine chiara di una vettura che ha una finestra di utilizzo fortemente limitata, quasi un miraggio da centrare per più di un salvifico giro in qualifica.

In questo contesto, è un vero peccato che la Ferrari non abbia potuto capitalizzare quello che è sembrato un passo gara molto convincente. Lo spunto mostrato da Charles Leclerc con le hard a fine gara, vicino ma non comparabile a quello di un Norris in palese gestione della corsa, dà l’immagine di una Rossa potenzialmente seconda forza a Singapore. Ma con una qualifica sottotono come quella di ieri, era difficile portare a casa punti pesanti per il mondiale costruttori.

Anche senza il “tappo” di Nico Hulkenberg, Leclerc avrebbe potuto fare poco di più rispetto a quanto raccolto a Marina Bay. A fine gara ha provate tutte, per passare un Russell che, alla frutta soprattutto fisicamente, si difendeva disegnando traiettorie che mostravano tutta la sua stanchezza. E se Leclerc si è dovuto accontentare del quinto posto, molto più indietro Daniel Ricciardo viveva quello che con tutta probabilità è il canto del cigno della sua carriera in F1 cogliendo il giro più veloce.

Daniel mette un punto alla sua carriera sottraendo a Norris un punto pesante in ottica mondiale, in una F1 talmente equilibrata da rendere anche una lunghezza apparentemente trascurabile molto importante. È questa la vera misura di quanto sarà tirata l’ultima parte del campionato. Ha dato tutto oggi Norris, che si sentiva la testa leggera dopo la gara. Una corsa vertiginosa, come lo sarà anche l’atto finale di una stagione sorprendente. Il cui esito, viene da pensare, si giocherà anche nell’apparente quiete prima della tempesta, quando a motori spenti in fabbrica si preparerà la volata finale. Senza respiro né sollievo, come la gara di oggi.

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