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Ieri pomeriggio, mentre il mondo ammirava la nuova nata di Maranello, la Ferrari F1-75, svelata da pochi minuti, spuntavano la nota stampa e il video in cui il neo presidente della FIA, Mohammed ben Sulayem, annunciava alcuni cambiamenti, tra cui la rimozione di Michael Masi dal ruolo di direttore di gara della Formula 1. Masi, ha specificato ben Sulayem, riceverà un altro incarico all'interno della Federazione, e sarà sostituito da Eduardo Freitas, direttore di gara del WEC, e Niels Wittich, pari grado del DTM, che si divideranno il compito con l'aiuto di Herbie Blash, storico numero due di Charlie Whiting che nel nuovo organigramma fungerà da consulente.
Cambiamenti notevoli, insomma, che sono stati comunicati mentre l'attenzione degli appassionati della FIA, ma anche degli stessi addetti ai lavori, era concentrata su una delle presentazioni più attese. E la tempistica di questo annuncio è troppo specifica per non essere voluta. Scegliendo di rimuovere Masi dal proprio incarico, la FIA implicitamente ammette di aver commesso errori nella gestione della lotta mondiale nel 2021. Diversamente, Masi non sarebbe dovuto essere sollevato dal proprio ruolo. Meglio allora comunicarlo in un momento in cui una notizia così attesa viene giocoforza annacquata dal mare di dichiarazioni, immagini e commenti sulla Ferrari F1-75.
Cascava poi a fagiolo pure la presentazione della Mercedes W13, che ha visto la luce quando in Inghilterra erano le nove. Il mattino ha l'argento in bocca, ma, soprattutto, funge da cuscinetto perfetto per distrarre nuovamente l'attenzione dall'addio di Masi. La FIA, insomma, pare aver scelto di porre l'annuncio a sandwich tra le presentazioni di due team di primissimo piano, nella speranza che ci si focalizzasse su altro. Missione riuscita fino a un certo punto, dato che, come era inevitabile, il team principal della Mercedes, Toto Wolff, durante la presentazione della W13 ha risposto a domande riguardo alle modifiche all'organigramma della FIA.
Wolff ha usato inizialmente un approccio soft, parlando, durante la presentazione, di "passi verso la direzione giusta", non solo per quanto riguarda Masi ma anche per il "VAR" annunciato ufficialmente ieri. Ma alla BBC ha successivamente dichiarato che il risultato di Abu Dhabi è dovuto alla "decisione di un singolo uomo contro ogni regola". E ora che il reo è stato rimosso, la Mercedes ha ottenuto una vittoria politica. Ma è inevitabile pensare che Masi sia un capro espiatorio. Perché la rimozione di Masi è una soluzione temporanea a un problema che va ben oltre la sua figura.
I passi annunciati ieri, dal "VAR" al divieto di comunicazioni dirette tra i team e il direttore di gara, possono aiutare. Ma resta il nodo della gestione delle procedure per far sdoppiare i piloti in regime di Safety Car, per cui la Federazione si è presa più tempo. E con lui tante altre zone grigie del regolamento che i due nuovi direttori di gara dovranno sbrogliare sapientemente con l'aiuto di Herbie Blash, che ha lavorato per anni accanto all'uomo la cui morte ha generato indirettamente il caos dello scorso anno. Che cambiamenti porterà Mohammed ben Sulayem, ora, non possiamo saperlo. Ma la scelta delle tempistiche di una comunicazione scomoda come quella di ieri è il suo primo colpo da maestro.