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Un anno e otto giorni sono passati dall’annuncio di Lewis Hamilton come nuovo pilota della Scuderia Ferrari. Da quel primo febbraio 2024 il sette volte campione del mondo si è concentrato solo ed esclusivamente sul chiudere al meglio la sua ultima stagione con la Mercedes. Nessun avvicinamento al team di Maranello fin quando, scattata la mezzanotte del primo gennaio 2025, il rosso ha iniziato ad invadere i suoi profili social, dando inizio alla sua nuova avventura.
Ci sono volute comunque un paio di settimane prima che il suo mondo diventasse del Cavallino Rampante. Tutto è diventato realtà quando, dopo il primo giorno di perlustrazione della sede a Maranello, Lewis Hamilton ha debuttato in pista a Fiorano con la SF-23. I primi giri da pilota della Ferrari, a bordo di una Ferrari, con lo stemma Ferrari sul petto e sul casco, in un tradizionale giallo Modena. Ma per dare un inizio ufficiale a questa nuova parentesi firmata Scuderia bisognerà attendere ancora qualche giorno. Più precisamente fine febbraio quando, dopo le sessioni con la SF-23 e la SF-24 a Barcellona, guiderà per la prima volta la SF-25 nei test prestagionali che si terranno in Bahrain. Ma ancor prima del primo semaforo verde al Gran Premio d’Australia, alcuni hanno già sentenziato su quella che sarà la sua esperienza in rosso.
“Hamilton non durerà due anni a Maranello” ha dichiarato Bernie Ecclestone al Telegraph. “Piero Ferrari, che lo ha portato lì, pensa di aver fatto la cosa giusta e io spero che sia così. Spero che non finiscano per rimpiangere questa operazione. Lewis si mette in evidenza in un modo che può non piacere. Ha molto talento come pilota, ma non nella quantità che la gente gli attribuisce, è sufficiente a vincere delle gare”. A differenza di altri, l’ex patron della Formula 1 non pensa che la motivazione alla base siano le 40 candeline spente lo scorso mese. “Sull’età ho una mia teoria: non conta quella, ma conta da quanto tempo si fa la stessa cosa. Con Lewis ho pensato che si fosse stancato e avesse perso la motivazione. Se non avesse mai vinto un mondiale sarebbe stato diverso, ma ne ha vinti sette”.
Fattore che invece potrebbe influire è il compagno di squadra, Charles Leclerc. “Non credo che Lewis riceverà la stessa attenzione anche in Ferrari – ha proseguito Ecclestone - Innanzitutto, il team è contento di Leclerc e Charles parla la loro lingua. Anche se Lewis dovesse fare bene, ci sarebbero comunque molti nemici, perché è arrivato all’improvviso”. Per capire come andrà Lewis Hamilton in Ferrari bisognerà comunque attendere i primi riscontri dalla pista, quella di Melbourne dove il #44 avrà modo di confrontarsi con tutti i suoi avversari, monegasco compreso, e soprattutto si avranno delle prime informazioni su quale sarà il livello della monoposto 2025 della Scuderia.