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Non è la roulette di Montecarlo ma il 16 rosso, pari, segna ancora una pole anche a Las Vegas, la capitale del gioco d’azzardo. Con la ennesima pole position di Charles Leclerc, che per 44 millesimi ha preceduto il compagno di squadra Carlos Sainz, la Ferrari ha monopolizzato le qualifiche di Las Vegas, peccato che una penalizzazione abbia relegato in 12esima posizione lo spagnolo a seguito dell’incidente col tombino nelle prove del venerdì. Penalizzazione che avrebbe potuto essere evitata se tutte le squadre fossero state meno intransigenti nell’applicare un regolamento rigido che non ammette deroghe, se non a maggioranza. E a quanto pare la Mercedes è stata l’unica che si è opposta e pertanto Sainz, che doveva partire in prima fila, finisce nel girone dei dannati di metà schieramento con tutti i rischi che ne seguono. Un gesto poco sportivo da parte di Toto Wolff che vuole tutelare la propria squadra in vista del secondo posto nella classifica costruttori e un altro esempio di come certe regole FIA siano solo una complicazione inutile.
Chiusa questa parentesi, sul tracciato ultraveloce di Las Vegas la Ferrari conferma quanto di buono fatto vedere su piste simili, il ricordo del successo di Singapore è ancora fresco nella mente di tutti e visto che Verstappen parte in prima fila, seppure abbia segnato il terzo tempo, la speranza di un bis, stavolta con Leclerc, ci sta tutta. I timori di temperature fredde, di sfracelli per le gomme, non si è verificato. In fondo, era più un modo di mettere le mani avanti che un pericolo reale, visto che si è corso da altre parti senza problemi. In gara la gestione gomme sarà al solito importante ma qui la prima curva è troppo vicina al via, per cui chi parte davanti arriva alla staccata più lento di chi parte dietro: il rischio ammucchiata è ben presente anche se le vie di fuga sembrano adeguate alla bisogna.
Interessante la seconda fila, con Gasly e Russell mentre la sorpresa sono le due Williams di Albon e Sargeant che nella gara di casa parte in sesta posizione, terza fila, miglior prestazione dell’anno. Deludente, invece, Hamilton che non è andato oltre l’11 tempo e Perez ancora fuori dalla Q3. Da una parte i problemi della Red Bull in condizioni simili (anche Verstappen ha pagato dazio ma almeno era a ridosso dei primi) e l’espressione di Chris Horner fa capire molte cose su un pilota che ha bisogno di ritrovarsi. Infine, è arrivata la precisazione e la delucidazione del perché il venerdì notte le tribune sono state sgombrate prima delle FP2. Motivi di sicurezza, di rispetto degli orari di lavoro e la mancanza di mezzi pubblici adeguati per un rientro sicuro del pubblico hanno prevalso su tutto. Su questo Stefano Domenicali, CEO di Liberty Media, è stato chiaro e da persona onesta quale è ci ha messo la faccia spiegando tutto. Onore al merito a una persona che dell'onestà e rispetto altrui ne ha fatto una ragione di vita.