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Emorragia senza fine. Così possiamo definire la situazione in casa Alpine. Il team francese sta attraversando uno dei suoi peggiori periodi in Formula 1. Molte sono state le teste fatte cadere da Luca De Meo, presidente e amministratore delegato del gruppo Renault, in queste ultime due stagioni e, l’ultima in ordine cronologico è quella di Rob White. Dopo venti anni a servizio della squadra, il direttore delle operazioni dovrà dire addio ad Alpine.
“Rivoluzione Francese”, così abbiamo soprannominata l’ampia ristrutturazione interna voluta da Meo e dall’attuale team principal, Bruno Famin. Eppure, i risultati di questo nuovo capitolo di Alpine non sembrano essere visibili in nessun modo. Dopo otto Gran Premi disputati finora, la squadra transalpina ha realizzato solamente due punti, conquistato uno a testa dai due piloti, Esteban Ocon e Pierre Gasly, L’ultima vittima di questa rivoluzione si chiama, come riportato dalla BBC, Rob White e ricopriva dal 2016 il ruolo di direttore delle operazioni, ma faceva parte del team da ormai venti anni passando per la denominazione di Renault prima ed Alpine poi.
Più che una rivoluzione, però, quella di Alpine sembra essere più un’emorragia interna che non accenna a terminare. Numerose sono state le figure allontanate dalle sedi di Enstone e Viry-Châtillon, ma per rimanere in tema, sarebbe meglio dire le “teste cadute”. La prima era stata quella di Otmar Szafnauer che ha ricoperto il ruolo di team principal fino al penultimo appuntamento prima della pausa estiva 2023 della Formula 1. Il suo successore ad intermin è Bruno Famin che sta collaborando ora con De Meo per la ricostruzione della squadra basandosi sul modello tripartito voluto da McLaren. Il progetto dell’attuale monoposto A524 di Alpine che, almeno in questa primissima parte di stagione, si è dimostrato fallimentare è costato il posto al direttore tecnico Matt Harman, già lasciato solo in precedenza da Pat Fry che ha deciso di accasarsi in Williams. Non solo, anche Davide Brivio ha preferito lasciare la squadra francese per tornare in MotoGP. Il licenziamento di Rob White, però, non deve essere interpretato in fulmine a ciel sereno perché già all’inzio del campionato, Alpine aveva deciso di affidare il ruolo di direttore tecnico a John Woods, proveniente da McLaren, proprio come il nuovo direttore tecnico, David Sanchez, ex anche di Ferrari.
Alpine vuole ristrutturare dalle basi la struttura che porta avanti un team che al momento sta deludendo le aspettative che gravano su un costruttore di esperienza come la squadra francese, che rischia di essere ceduta da Renault, che continua ad investire in un progetto dagli scarsi risultati. Un aiuto potrebbe arrivare, però, da Flavio Briatore che, come vi avevamo raccontato in precedenza, sembrerebbe pronto al rientro in Formula 1 con un ruolo di super consulente di Alpine. Il lavoro da fare è veramente tanto e la punta dell’iceberg è solamente il clima di gelo tra i due piloti, venuto a galla in maniera evidente allo scorso Gran Premio di Monaco. Sia Pierre Gasly che Esteban Ocon sono in scadenza di contratto e con alte possibilità di essere sostituiti, ma ad avere un piede già fuori dalla porta è Ocon, soprattutto dopo quanto accaduto nel primo giro della gara monegasca.