F1, la quinta power unit stagionale per Bottas è un pessimo segnale per la Mercedes e per Hamilton

F1, la quinta power unit stagionale per Bottas è un pessimo segnale per la Mercedes e per Hamilton
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L'installazione della quinta power unit stagionale sulla monoposto di Valtteri Bottas a Sochi è un pessimo segnale per la Mercedes e per Lewis Hamilton. E non solo per il mondiale 2021
28 settembre 2021

Dopo la pole colta con facilità a Sepang nel 2016, per Lewis Hamilton vincere la cinquantesima gara in carriera sembrava una pura formalità. Ancora di più a meno di venti giri dal termine, quando godeva di un vantaggio di 23 secondi sul secondo classificato. Abbastanza per sentirsi sicuro di strappare la testa del mondiale al suo peggior amico, Nico Rosberg. E invece la Dea Bendata, per una volta, decise di guardare dall’altra parte. La power unit della W07 di Hamilton proruppe in un’esplosione di fuoco e fiamme, appiedandolo crudelmente. Lewis non poteva saperlo, ma quel giorno avrebbe contribuito fattivamente a mandare in fumo anche le sue speranze mondiali. 

Cinque anni dopo, non è arrivata solo la cinquantesima vittoria, per Lewis. Ne ha colte addirittura altre cinquanta. Ma lo spettro di quel ritiro ormai lontano del tempo potrebbe tornare a tormentarlo. Mancano sette gare al termine del mondiale più combattuto degli ultimi anni, e, con una lotta così serrata, la tenuta delle componenti delle monoposto è fondamentale. Un eventuale ritiro per ko tecnico avrebbe delle conseguenze devastanti sull’esito del mondiale. La classifica, dopo il GP di Russia, è bugiarda. Hamilton comanda per soli due punti, ma in realtà è lui l’inseguitore, e non l’inseguito.

Il motivo è molto semplice. Max Verstappen ha smarcato alla perfezione il problema dell’introduzione della quarta power unit stagionale, un atto dovuto dopo l’incidente di Silverstone, che aveva sconquassato la RB16B dell’olandese, e reso assai vulnerabile il motore installato sulla monoposto, il secondo stagionale. Grazie all’intervento provvidenziale della pioggia, e alla saggia decisione di montare subito le intermedie, Max a Sochi è riuscito a rendere la sua ottima rimonta ancora più efficace, passando dal settimo al secondo posto, alle spalle di Hamilton, quasi incredulo nel vederlo accanto a sé nel post gara. 

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Adesso la palla passa alla Mercedes. Hamilton, di fronte ad un avversario come Verstappen, dotato di una monoposto efficientissima dal punto di vista aerodinamico e impreziosita da un motore prestazionale, non può risparmiare nulla. In questo scenario, diventa praticamente impossibile che Lewis possa arrivare alla fine del mondiale senza installare la quarta unità sulla sua W12. Il gioco non vale la candela. Partire dal fondo non è una condizione ideale, ma un ritiro sarebbe un guaio ben peggiore. La Mercedes dovrà valutare attentamente la gara in cui perfezionare la sostituzione, e di conseguenza, pagare pegno.

Ma in casa Mercedes aleggiano preoccupazioni peggiori. La decisione di installare a Sochi sulla monoposto di Valtteri Bottas la quinta unità stagionale, adducendo motivazioni “tattiche” su Twitter, aveva subito indotto a pensare ad un sacrificio dello scudiero nei confronti di Sir Lewis. Motorsport.com, tuttavia, riporta che la scelta è avvenuta per un singhiozzo della power unit montata in quel di Monza. E se un indizio non fa una prova, a questo si aggiunge anche la sostituzione, sulla Williams di Nicholas Latifi, della power unit made in Stoccarda. 

L’affidabilità, insomma, scricchiola. Ed è legata a doppio filo alla performance, con un rapporto delicato da gestire, soprattutto quando si è costretti a spingere, ma allo stesso tempo a preservare le componenti. Una situazione complessa, che arriva in un momento in cui Honda, dopo qualche assestamento ad inizio campionato, sembra aver trovato performance sull’ibrido senza rinunciare però alla tenuta delle sue power unit. La Mercedes, insomma, è diventata vulnerabile nel momento sbagliato, anche per un’altra ragione, forse ancora più cruciale.

I motoristi stanno lavorando alacremente alla power unit che, nel febbraio 2022, verrà congelata fino al 2025. Portare in pista nella prossima stagione un motore performante, ma inaffidabile, sarebbe decisamente controproducente. Ecco perché gli spettri legati alla tenuta delle power unit di Mercedes, sia per il team ufficiale che per i clienti, sono così preoccupanti. Non si tratta di una questione squisitamente legata alla stagione in corso: ne vale della competitività della scuderia a lungo termine. Per non perdere il trono, la regina dell’era dell’ibrido dovrà combattere come non ha mai fatto finora. 

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