F1, la pausa estiva per Verstappen è una benedizione e una maledizione allo stesso tempo

F1, la pausa estiva per Verstappen è una benedizione e una maledizione allo stesso tempo
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Le quattro settimane che ci separano dal Gran Premio del Belgio di Formula 1 saranno una benedizione, ma allo stesso tempo una maledizione, per Max Verstappen
2 agosto 2021

A prescindere dal risultato definitivo del GP d’Ungheria – che è ancora sub judice, in attesa dell’inevitabile ricorso dell’Aston Martin per la squalifica di Sebastian Vettel e del probabile successivo nulla di fatto – Max Verstappen va in vacanza con una sconfortante certezza: Lewis Hamilton gli ha soffiato la testa del mondiale piloti. Non si può dire che sia colpa dell’olandese, suonato come un pugile dopo lo schianto alla Copse scatenato da Hamilton e coinvolto nell’improbabile carambola causata da Valtteri Bottas ieri.

Dopo Silverstone, un altro ragazzo della Mercedes ha giocato un brutto scherzo a Verstappen. Senza intenzionalità, checché ne dicano i teorici del complotto. Perché solo una fervida immaginazione può partorire l’idea che Bottas si sia umiliato scientemente sulla pubblica piazza come ha fatto ieri. La verità è che Bottas è partito malissimo, e, nel tentativo disperato di metterci una pezza, si è trasformato in un ciclone impazzito, causando il ritiro di Norris e Perez e condannando Max a una gara difficilissima.

La RB16B dell’olandese, dopo il bailamme della partenza, era devastata. I meccanici della Red Bull, durante la bandiera rossa, hanno cercato di porre rimedio ai danni, ma il bilanciamento era compromesso. Max, finito nelle propaggini meno nobili della classifica, ha cercato di compensare le mancanze della sua monoposto. Alla fine, è arrivato un punticino, che potrebbe essere raddoppiato nel caso in cui la squalifica di Vettel fosse effettivamente confermata, si spera, a prescindere dall'esito, con tempistiche non bibliche.

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Già provato dopo lo schianto da 51 G a Silverstone, Verstappen è uscito devastato dalla gara di ieri. Le telecamere lo hanno immortalato seduto a terra, pallido come un cencio, a testimonianza di quanto una corsa già complessa dal punto di vista fisico per le caratteristiche del circuito e il clima sia diventata ancora più difficile per Max in seguito all’incidente nel corso del primo giro. La pausa estiva per Verstappen sarà una benedizione dal punto di vista della tenuta atletica: ha bisogno di riposo.

D’altro canto, le quattro settimane che ci separano dal GP del Belgio rischiano di diventare un supplizio psicologicamente per Max. Si è visto, nell’arco di poche settimane, strappare la testa del mondiale per via di episodi controversi suo malgrado. E non è nelle condizioni di poter immediatamente replicare alla caterva di punti colta da Hamilton a Silverstone e all’Hungaroring. Quel vantaggio di Lewis potrebbe essere un tarlo nella mente di Max, tormentandolo a bocce ferme.

Non aiuta il fatto che, solitamente, Hamilton dopo la pausa estiva si trasformi in una belva. L’unico punto interrogativo – e non è da poco – riguarda la condizione fisica dell’inglese, barcollante e visibilmente in difficoltà una volta sceso dalla sua monoposto ieri, tanto da dover essere visitato dal medico della Mercedes dopo il podio. Il sospetto è che Lewis possa soffrire del “Long COVID”, cioè degli strascichi fisici causati dal virus che molti pazienti sperimentano anche dopo mesi dalla guarigione.

A ben vedere, Lewis aveva mostrato qualche cedimento già prima della gara di ieri. Di recente, si è spesso sentito Hamilton col fiatone, molto affaticato, via radio. Una spossatezza che si poteva ricondurre alla tensione legata al suo coinvolgimento in un’accesissima lotta mondiale, circostanza cui Lewis non è più abituato, ma che probabilmente è invece il sintomo di un malessere fisico non facile da gestire per un atleta. Nel caso di Lewis, la pausa estiva sarà salvifica da ogni punto di vista: potrà riposarsi, con la sicurezza data da quei punticini in più rispetto a Max. A volte basta questo per cambiare le sorti di un mondiale.

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