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Lewis Hamilton e la Mercedes ci hanno messo una vita a siglare l’accordo per la stagione 2021 di Formula 1, ma hanno impiegato molto meno per perfezionare il contratto biennale che porterà il sette volte campione del mondo a toccare gli undici anni insieme alla scuderia di Brackley. L’annuncio della permanenza di Lewis fino al 2023 in Mercedes dimostra un assunto lampante: la Mercedes, per i prossimi due anni, ha scelto la stabilità, tenendosi stretto l’uomo con cui ha vinto tutto, ma, evidentemente, ancora non abbastanza.
Non stupisce che la Mercedes non abbia azzardato una line-up totalmente inedita. Il prossimo anno la Formula 1 entrerà in una nuova era, con un regolamento tecnico che promette una vera e propria rivoluzione copernicana. E la scuderia di Brackley ha bisogno del vero punto fermo della sua compagine, il pilota che dal 2013 è saldo al timone, insieme a Toto Wolff, che – non è un caso – alla fine della scorsa stagione aveva annunciato che sarebbe rimasto al comando della Mercedes per altri tre anni. Sono arrivati insieme, Toto e Lewis, e probabilmente se ne andranno insieme.
Quanto possa essere importante avere una continuità nella line-up di piloti dal 2021 al 2022 lo dimostrano i diversi contratti biennali – se non pluriennali - siglati lo scorso anno. Meglio rodare la coppia in una stagione con un regolamento tecnico stabile che azzardare due nuove leve. A maggior ragione, verrebbe da dire, se, come nel caso della Mercedes, si ha a disposizione un pilota del calibro e dell’esperienza di Hamilton. Che, in diverse occasioni, ha dimostrato di essere un’ottima bussola anche a livello strategico.
D’altro canto, la volontà di Hamilton di legarsi alla Mercedes per due anni implica due cose. La prima è che, evidentemente, a Lewis sono state date delle garanzie sulla competitività delle Frecce nere con il prossimo regolamento tecnico. La Mercedes ha abbandonato quasi del tutto lo sviluppo della monoposto 2021 per lavorare alla vettura per il 2022, per mantenere vive le speranze di continuare questo ciclo vincente. E riesce difficile immaginare che Lewis sia disposto a rischiare due anni di Purgatorio senza avere la sicurezza di poter fare bene.
Ma il rinnovo di Lewis dimostra anche un’altra cosa. Hamilton ha ancora fame di vittorie, e vuole ottenere a tutti i costi quell’ottavo titolo che, visto l’andazzo, nel 2021 potrebbe sfuggirgli. Non c’è altro motivo per prolungare una carriera straripante e lunga, con un contratto che si concluderà a poche settimane dal suo trentanovesimo compleanno. Hamilton per ora non mostra segni di cedimento, né fisico, né mentale. E, viene da dire visto l’impegno preso, nemmeno a livello di motivazione.
Ora manca solo l’ultimo tassello per completare il puzzle della Mercedes per la stagione 2022, il compagno di squadra di Hamilton. Per ora su quel fronte tutto tace, ma i rapporti con Valtteri Bottas sembrano intuire un divorzio a fine stagione. I ben informati parlano di un annuncio a Silverstone, altri sostengono che il nodo verrà sciolto dopo l’estate. Ma la sensazione è che la Mercedes voglia finalmente puntare su George Russell, costituendo una coppia tutta britannica a fare da trait d’union tra un passato glorioso e un futuro di grandi promesse. Sarebbe la line-up che attendiamo dal tempo, con l’esperienza del campione e l’irruenza del futuro talento combinate, a tutto vantaggio dello spettacolo.