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La McLaren nelle qualifiche del Gran Premio d'Italia 2024 di Formula 1 piazza una prima fila a Monza che non si vedeva dal 2012, ma il mero dato statistico è secondario allo spunto di una monoposto che si conferma la migliore del lotto nelle mani di due piloti, Lando Norris e Oscar Piastri, capaci di estrarne il massimo potenziale sul giro secco. Forte di una performance sul dritto più guizzante rispetto alla vettura del 2023, la MCL38, con qualche cambiamento a livello di set-up e con un pacchetto di aggiornamenti di recente adozione che sembra aver dato i suoi frutti, ha fatto centro sul giro secco nel tempio della velocità brianzolo.
Ma dare la McLaren come favorita assoluta per la gara implicherebbe ignorare le insidie che Norris e Piastri dovranno affrontare domani. Tanto per cominciare, c’è il nodo della partenza, che da quanto visto a Zandvoort non dipende dai tempi di reazione dei piloti, quanto da una procedura che evidentemente può essere affinata. E poi non bisogna dimenticare il tema delle gomme, con l’inaspettato graining delle medie che con valori in campo così ravvicinati domani potrebbe fare una grande differenza e con una hard che resta un'incognita, essendo stata provata nelle libere solo dalla RB.
I valori in campo sul passo gara, per quanto visto ieri, sembrano essere ravvicinati. Ma la verità è che con una pista in forte evoluzione e una concorrenza così serrata tra i quattro team di testa anche il minimo cambiamento può fare la differenza. Lo dimostra il leggero calo delle temperature nella parte finale delle qualifiche, che secondo Carlos Sainz ha esacerbato il sottosterzo che ha complicato la lotta sul giro secco per una Ferrari che nel venerdì di Monza era sembrata in palla.
La buona notizia per la Rossa è che l’aggiornamento apportato nella gara di casa sembra aver restituito sensazioni incoraggianti ai piloti, in attesa che piste in cui il bouncing può essere più marcato possano dare delle conferme in tal senso. Ma il sottosterzo accusato nelle qualifiche, difficilmente contrastabile con una semplice modifica dell’incidenza dell’ala, ha tarpato lo spunto di Sainz e di Charles Leclerc.
Il monegasco patisce parecchio il sottosterzo, e ha sottolineato come il tempo perso a inizio giro per questo motivo abbia strozzato sul nascere il tentativo di avvicinarsi alla McLaren. E se Leclerc pensava che il problema fosse stato risolto nelle FP3, Max Verstappen sembra senza speranze. Il sottosterzo al volante della sua RB20 si manifesta improvvisamente, tanto da fargli ritenere la macchina “inguidabile”. Viene da pensare che a pesare sia stata la necessità di trovare un compromesso in termini di bilanciamento in mancanza di un'ala specifica per Monza, ma si tratta comunque di segnali preoccupanti.
Sarà anche un giudizio forte, quello del campione del mondo in carica, ma gli impietosi dati della qualifica di Verstappen sono il miglior modo per evincere che non si tratta di lamentele fini a sé stesse. Non solo Max è risultato attardato di oltre sette decimi dal poleman Norris, ma ha pure girato quattro decimi più lento del suo miglior crono a fine Q3. Una differenza abissale, che riesce difficile imputare alla sola flessione della temperatura di cui si parlava prima.
La Red Bull, settima con Verstappen e ottava con Sergio Perez, sta mostrando un’apparente inferiorità tecnica che potrebbe consentire a Norris di recuperare terreno in classifica piloti, anche se è troppo presto per capire se si tratta solo di un passo falso dato dalle circostanze o da qualcosa di più. Nell’ottica della gara di domani, però, non bisogna dimenticare il potenziale ruolo di George Russell, terzo con una Mercedes che nei long run aveva ben figurato. Ma Russell, visto l’incidente di Antonelli nelle FP1, il ritmo di gara della sua W15 non ha potuto saggiarlo fino in fondo.
È una Monza fatta di incognite, con un asfalto sfidante e cordoli rivisti che in qualifica potevano essere sfruttati in maniera più brutale, arrivando vicini a incontrare il limite. È una Monza in cui anche una nuvola che oscura il sole può dare sollievo a qualcuno e fastidio ad altri. E se ogni momento è a sé stante, non è detto che domani il compito per la McLaren sia così facile come può sembrare guardando alla prima fila di Norris e Piastri. Il team principal Andrea Stella ha scherzato con la stampa, dicendo che vorrebbe una gara noiosa. Ma lo sa benissimo che in una F1 così si tratta di un'utopia.