F1: la Haas unisce le forze con Toyota, ma non lascia Ferrari. I perché dell'intesa con Gazoo Racing

F1: la Haas unisce le forze con Toyota, ma non lascia Ferrari. I perché dell'intesa con Gazoo Racing
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Toyota torna in Formula 1 dopo 15 anni unendo le forze con la Haas, ma la scuderia di Kannapolis non lascia la Ferrari: ecco i perché di questa collaborazione
11 ottobre 2024

A 15 anni dalla sua ultima partecipazione, Toyota torna ufficialmente in Formula 1 attraverso una collaborazione tra la Haas e il suo reparto corse, Gazoo Racing. L'accordo, in essere già dal GP di Austin e di natura pluriennale, prevede la condivisione di "esperienze e competenze, oltre che risorse". Toyota Gazoo Racing "fornirà servizi progettuali, tecnici e di produzione", mentre la Haas garantirà "know-how tecnico e benefici commerciali". Un'intesa, questa, che di fatto vede la casa nipponica ampliare un già significativo ventaglio di impegni nel motorsport, a cominciare da quelli nel WRC e nel WEC.

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Toyota Gazoo Racing ha la sua base a Colonia, in Gemania, l'ex quartier generale del suo team di Formula 1 dove sorge una galleria del vento che è stata impiegata fino a poco tempo fa dalla McLaren. Si tratta di un importante potenziamento delle risorse per la Haas, il team più modesto della griglia di Formula 1. E dal canto suo Toyota, oltre a formalizzare l'impegno più significativo che si possa mantenere in F1 senza prendere il controllo di una scuderia o sviluppare motori, potrà anche rafforzare i programmi per la crescita dei propri piloti.

Il fatto che Toyota e Haas uniscano le forze non significa che la scuderia di Kannapolis interrompa la partnership tecnica con la Ferrari, anzi. Nella nota diffusa alla stampa in cui si comunicava la nuova intesa, Ayao Komatsu, il team principal della Haas, ha ringraziato il suo omologo della Rossa, Fred Vasseur, per il suo supporto. La Haas, quindi, continuerà a comprare una serie di parti dalla Ferrari, a cominciare dal motore, grazie a un accordo che è stato recentemente rinnovato fino al 2028.

Rimane così in piedi la base di quel modello introdotto proprio dalla Haas in Formula 1 nel 2016, con la fornitura del maggior numero di parti possibile da parte di Ferrari e la collaborazione con Dallara. Chiaramente nulla vieta che i contorni di questa doppia collaborazione con Toyota e Ferrari possano leggermente cambiare, magari demandando nel tempo alla casa nipponica la realizzazione della parti che oggi vengono prodotte da Dallara. Ma è sicuramente una decisione che rafforza la posizione della scuderia.

Viene da pensare che questa collaborazione possa affondare le sue radici in uno dei momenti più difficili della storia recente della Haas, l'aggiornamento per nulla azzeccato portato ad Austin lo scorso anno per volere di Günther Steiner. Fu un flop clamoroso, e alla fine gli costò il posto. La gestione Komatsu non solo ha messo la Haas nella posizione di ottenere il suo miglior risultato nel mondiale costruttori dal 2018, ma ha anche siglato un'intesa che potrebbe davvero trasformare il futuro del team. Chi avrebbe potuto immaginarlo 12 mesi fa?

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