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Dopo settimane di silenzio, la FIA ha finalmente delineato i dettagli dell'inchiesta sui fatti occorsi nel Gran Premio di Abu Dhabi annunciata poco dopo il finale di stagione esplosivo che ha incoronato Max Verstappen campione del mondo. La patata bollente della gestione di quanto accaduto a Yas Marina è passata da Jean Todt al nuovo presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, che consulterà sia i team che i piloti di Formula 1 per capire meglio cosa è successo il 12 dicembre, a cominciare dall'uso della Safety Car, argomento che sarà ampiamente discusso il 19 gennaio nella riunione del Comitato Consultivo Sportivo della Federazione.
L'impiego della Safety Car sarà solo uno dei temi che verranno discussi con i team, prima di essere condivisi con tutti i piloti di F1, nella fase successiva dell'inchiesta. I risultati saranno presentati alla F1 Commission a febbraio, e le decisioni finali saranno rese note in occasione della riunione del Consiglio Mondiale in programma a marzo, due giorni prima dell'inizio della stagione. Ben Sulayem, si legge nella nota diffusa alla stampa, ha incaricato il segretario generale dello sport della FIA, Peter Bayer, di "ottimizzare la struttura della F1 per la stagione 2022".
Un compito certamente non facile, visto il codazzo di polemiche che non si spengono ancora oggi su quanto accaduto ormai un mese fa ad Abu Dhabi. E soprattutto dato il silenzio prolungato della principale parte lesa della questione, Lewis Hamilton. La sua assenza dai social non ha fatto altro che alimentare le voci sulla possibilità del suo ritiro, uno spettro che la FIA vorrà evitare a tutti i costi. Sarà anche vero che tutti sono utili e nessuno è indispensabile, ma se Hamilton dovesse effettivamente voltare le spalle alla F1 dopo quanto successo la FIA si ritroverebbe in una situazione scomoda.
E così la Federazione ha delineato i passi che porteranno all'obiettivo auspicato dalla Mercedes, "creare una Formula 1 migliore, per ogni team e ogni fan che ama questo sport tanto quanto noi". È bene precisare che l'inchiesta non porterà a decisioni retroattive sull'esito del mondiale: il titolo di Max Verstappen è salvo. Non si interverrà sul passato, ma sul futuro di uno sport il cui regolamento eccessivamente cavilloso rischia di disaffezionare anche gli appassionati di vecchia data. Resta da capire quale sarà il destino dell'uomo più chiacchierato della stagione 2021, Michael Masi. Il nome del direttore di gara non appare nell'organigramma della FIA per il 2022, ma il suo futuro non è ancora stato ufficializzato.