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Per poter mantenere vive le speranze di tirare la zampata finale al mondiale costruttori, la Ferrari ha bisogno di un risultato di peso nel Gran Premio di Las Vegas 2024 di Formula 1, in programma questo fine settimana. Si tratta di un’impresa tutt’altro che impossibile, ma c’è un elemento chiave che potrebbe fare da crocevia di un weekend di gara potenzialmente cruciale. Sulla carta, layout della pista in mano, la Rossa ha la possibilità di puntare persino a una doppietta con Charles Leclerc e Carlos Sainz.
Dopotutto, su un circuito cittadino fatto di rettifili e di curve a 90° a bassa velocità di percorrenza, la Ferrari SF-24 potrebbe dire la sua, forte di un’ottima trazione e di una buona capacità di aggredire i cordoli assorbendone l’impatto. Doti, queste, che sulla carta vedono la Rossa in vantaggio rispetto alla McLaren, che pur avendo mostrato una crescita notevole, andando a rimediare quantomeno in parte ai punti deboli dello scorso anno, su piste come quella di Las Vegas potrebbe faticare.
In Nevada, peraltro, vedremo anche le vere conseguenze dell’assenza del famigerato “mini-DRS”, l’ala posteriore messa nel cassetto dalla McLaren dopo le polemiche di Baku. Se ne è parlato parecchio a sproposito, tirandola in ballo per giudicare le prestazioni della scuderia di Woking su circuiti sui quali, viste le esigenze di carico richieste, non sarebbe mai stata utilizzata. A Las Vegas, invece, avrebbe fatto comodo a Lando Norris e Oscar Piastri, alla ricerca di punti pesanti per consolidare la posizione di vantaggio della McLaren nel mondiale Costruttori.
Al netto delle caratteristiche del circuito, però, c’è un altro fattore fondamentale, il vantaggio di posizione in pista. Come abbiamo avuto modo di raccontarvi spesso quest’anno, con valori così ravvicinati tra i top team poter viaggiare in aria pulita diventa un’arma molto potente, mentre al contrario chi si trova a inseguire deve spesso dosare le forze per cercare di non sollecitare eccessivamente le gomme a inizio stint, pur trovandosi a spingere per non perdere terreno. Su un tracciato cittadino come quello di Las Vegas, poi, la qualifica diventa davvero cruciale.
Qui viene la parte difficile per la Ferrari. La SF-24 è molto gentile con le gomme, a differenza della vettura che l’ha preceduta. Ma questa caratteristica, che è un vantaggio sul passo gara per la gestione delle coperture, in qualifica diventa una debolezza. Diverse volte nel corso della stagione la Rossa ha sperimentato difficoltà nel portare gli pneumatici nella corretta finestra di utilizzo per la lotta sul giro secco. E a Las Vegas a complicare un compito di per sé non semplice penseranno le temperature rigide.
Nel deserto del Nevada a novembre quando scende la notte fa freddo. Con le temperature tra i 10 e i 13 gradi previste durante il weekend di gara, scaldare le gomme a sufficienza nell’out lap perché siano pronte per sfruttare al meglio il proprio tentativo lanciato potrebbe diventare un esercizio complesso per i due piloti della Ferrari. In questo contesto, la preparazione del giro buono diventa fondamentale, e sarà sicuramente frutto di uno studio accurato da parte della Rossa, per evitare sorprese indesiderate.
Ma c’è anche un altro fattore da tenere a mente, legato alle power unit. In casa Ferrari, sulla SF-24 di Sainz è stato installato un propulsore nuovo dopo l’incidente occorso nelle qualifiche di Interlagos. L’ultimo cambio motore sulla monoposto di Leclerc, invece, risale a Zandvoort. Charles si può consolare pensando che Norris e Piastri sono grossomodo nella sua stessa situazione, visto che la sostituzione nel loro caso è avvenuta in occasione della corsa successiva al GP d’Olanda, a Monza. Non è da escludere, però, che si possa incorrere in penalità.
Pur partendo con i favori del pronostico a Las Vegas, dunque, la Ferrari affronterà anche delle insidie di non poco conto. Ma per la Rossa fare bene negli Stati Uniti è fondamentale, visto che la gara successiva, in Qatar, non dovrebbe esserle favorevole. Come sottolinea spesso il team principal Fred Vasseur, per la Ferrari l’importante resta massimizzare il risultato, che sia una vittoria o un piazzamento a punti. E nella terra dell’azzardo di Las Vegas la Rossa può e deve puntare a sbancare il jackpot.