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Le speranze di vittoria di Charles Leclerc in Francia si sono arenate nella curva in cui la Ferrari, fino a quel momento, aveva goduto di un vantaggio poderoso sulla concorrenza. Il cambio di direzione numero 11 del Circuit Paul Ricard, Le Beausset, sottolineava le qualità della F1-75, capace di rivelarsi fino a 15 km/h più veloce rispetto ai rivali consentendo ai suoi piloti di optare per una traiettoria audace, allargandosi per poi descrivere un movimento a V verso l’uscita.
Leclerc, con la sua passione per le vetture sovrasterzanti, si è subito trovato a suo agio una volta proiettato nella nuova era delle monoposto a effetto suolo, più efficaci proprio con un bilanciamento che propenda nella direzione del sovrasterzo. Chi, come Charles, ravvede in queste caratteristiche il modo migliore per esaltare le proprie qualità di guida, gode indubbiamente di un vantaggio.
Ma è stata proprio l’arma vincente di Leclerc in questo nuovo corso della Formula 1 a tradirlo nella maniera più beffarda mentre lottava per una vittoria che avrebbe dato fiato alle sue speranze mondiali. Oltre a portare a surriscaldare le coperture posteriori, la confidenza di Leclerc con un retrotreno capace di scivolare a suo piacimento in un cambio di direzione dove aveva fatto la differenza fino a quel momento potrebbe averlo indotto a sottovalutare la possibilità di perdere la monoposto, come poi effettivamente accaduto.
Nel corso del giro 17, il numero 16 è finito contro le barriere, producendosi in un urlo destinato a passare alla storia. Perché il GP di Francia pare avere tutti i crismi per essere il crocevia di una stagione in cui la Ferrari si sta dimostrando troppo acerba per puntare davvero al mondiale. Così come da sgrezzare è anche il suo diamante, sulle cui speranze di successo pesano gli errori di Imola e di Le Castellet. Visto che Leclerc è il più aspro critico di sé stesso, farà certamente tesoro dei suoi passi falsi. Ma la sensazione è che per questa stagione sia troppo tardi per redimersi.