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Kimi Raikkonen non è attratto dal mondo del sim racing: in un'intervista concessa al Corriere della Sera, il finlandese di casa Alfa Romeo Racing spiega: le gare virtuali «non mi interessano, preferisco aspettare di poter tornare in una pista vera». Raikkonen, che con i suoi 40 anni è il pilota più agé attivo in F1 al momento, non è nemmeno mai stato un fan del sofisticato simulatore della Ferrari: «volare in Italia per mettermi davanti al simulatore non era esattamente il motivo per il quale avevo scelto questo mestiere. Girare in pista è un’altra cosa. E comunque quei simulatori sono completamente diversi ed estremamente più complessi di quelli delle corse online».
Al dedicarsi, come fanno diversi suoi colleghi più giovani, alle gare virtuali, Raikkonen preferisce passare il tempo con la sua famiglia. Con la moglie Minttu e i piccoli Robin, 5 anni, e Rianna, tre anni il mese prossimo, Raikkonen sta trascorrendo la quarantena in Finlandia. «Passo tutto il tempo con i bambini - racconta papà Kimi - abbiamo la fortuna di potere stare quasi sempre all’aperto. Facciamo tanti lavoretti manuali e diverse attività. Le mie giornate passano molto velocemente».
Giorni che trascorrono rapidamente, in attesa che il calendario della stagione 2020, finora martoriata da cancellazioni e rinvii, sia definita. «Riprenderemo quando la F1 e la FIA decideranno che è possibile farlo in sicurezza - puntualizza Raikkonen -. Non è una decisione nostra, sono sicuro che valuteranno il quadro con estrema attenzione. Noi correremo al tempo giusto, anche senza pubblico». Una situazione, quella attuale, che non influisce sui piani per il futuro del finlandese: «Aspettiamo di trovare un modo di iniziare la stagione e anche di finirla. A un certo punto vedrò che succede e tirerò le somme. Al momento non cambia nulla per me», spiega Raikkonen, che, assicura, continuerà «finché mi diverto e ho motivazione. Adesso mi sento più motivato che mai».
Nell'intervista concessa al Corriere, Raikkonen parla anche dei rapporti con gli altri piloti: gli amici del finlandese nel Circus sono due. «Per me lo sono Sebastian e Antonio (Vettel e Giovinazzi, ndr). A parte loro non ne ho molti». Un attestato di stima e di affetto, quindi, non solo per il suo ex compagno di squadra in Ferrari, ma anche per il suo attuale vicino di box. A domanda sull'epoca della F1 che vorrebbe vivere, Raikkonen risponde: «Non si può tornare indietro. Sono felice di dove sono, di quando ho iniziato e di quello che ho conquistato. Però se si potesse davvero darei un’occhiata alla F1 degli anni 70-80».