Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Non vuole farsi chiamare enfant prodige ma è difficile non cadere in questo cliché. In effetti non tutti i giorni un giovane ragazzo ottiene prima la superlicenza per correre in Formula 1 che la patente B per guidare una normalissima automobile su strada. Eppure, questa è la storia di Andrea Kimi Antonelli.
Di giovani piloti che fanno la storia la Formula 1 è piena, uno degli ultimi è Max Verstappen che ancora minorenne ha debuttato a bordo di una monoposto in un Gran Premio ufficiale. Oggi lui ha spento ventotto candeline da qualche mese mentre Andrea Kimi Antonelli ha da poco raggiunto la maggiore età. La Mercedes, infatti, per vederlo ufficialmente in una sessione di prove libere ha dovuto attendere che compiesse 18 anni a fine agosto e come regalo di compleanno gli ha fatto disputare la FP1 del suo appuntamento di casa a Monza. Con il calore del pubblico italiano, il bolognese ha avuto il suo battesimo in Formula 1, anche se l’emozione è durata poco dato il botto alla Parabolica.
Nonostante questo incidente, Toto Wolff non ha demorso ad ha convocato la stampa nell’Hospitality della Mercedes per annunciarlo ufficialmente come pilota titolare per la stagione 2025 al fianco di George Russell. Il carico di pressione non era sicuramente poco, ed è bastato vederlo giocare con il suo anello per distrarsi dalle domande dei giornalisti presenti, compresi noi di Automoto.it. Si è aperto in un sorriso sincero quando il team principal ha sottolineato quanto detto già nella conferenza organizzata dalla FIA il pomeriggio precedente. Meglio un pilota che si sente subito a suo agio tanto da spingere fino a trovare il suo limite, come ha fatto Kimi, che uno che deve lavorare per mesi per trovare confidenza nel cockpit.
Ma che Kimi avrebbe vestito i colori della Mercedes dopo l’addio di Lewis Hamilton, Wolff lo aveva fatto intendere già tempo prima. “Voglio puntare sui nostri giovani” aveva infatti dichiarato a più riprese. Solamente un campione del mondo come Max Verstappen avrebbe infatti potuto impedire ad Antonelli di prendere quel sedile lasciato vacante al fianco di Russell. Con l’olandese che ha declinato l’offerta, Wolff ha puntato a pieni voti sul bolognese chiamandolo fin da subito in Mercedes, senza passare per la Williams come aveva fatto anni prima con il #63 per farlo crescere.
Kimi, oltre alla Formula 2, ha dovuto affrontare un programma di test veramente fitto. Per preparalo al meglio, Mercedes ha infatti organizzato numerosissime giornate in pista con monoposto del "passato" per permettergli di trovare confidenza con i meccanismi della Formula 1, oltre a due sessioni ufficiali, prima a Monza e poi in Messico, infine ad Abu Dhabi con i test post stagionali a bordo della W15 del 2024. In tutto questo, insieme alla scuola, il diciottenne ha adempiuto anche ad un altro impegno, quello della patente, arrivata dopo la superlicenza per correre in Formula 1. “Ero molto agitato, quasi come a una gara – ha raccontato Kimi ad Autosprint – inizialmente ero più preoccupato per la teoria, ma dopo che è andato tutto bene ho affrontato la pratica con molta più scioltezza. Anche se in verità non ero abituato a guidare le macchine con il cambio manuale”.
“Prima di adesso avevo girato per la strada solo con la mia minicar e questo mi ha aiutato, specialmente a riconoscere i cartelli. Ma senza conoscere le marce… così la sera prima sono andato con mio padre a trovare i nonni e abbiamo preso l’auto di mia zia per fare pratica per usare il cambio e i parcheggi”. In effetti, il meccanismo delle vetture stradali è completamente diverso da quello delle monoposto, che Kimi guida già da diversi anni insieme ai kart e le Mercedes GT3 del team di suo padre, AKM Motorsport. “Ero particolarmente teso. Se mi bocciavano sarebbero stati guai sul serio perché da qui alla fine dell’anno non avrei avuto altro tempo per riprovarci. Sono subito partito per l’Inghilterra, ho fatto quiz a manetta nelle due settimane precedenti” ha proseguito Antonelli che quest'oggi verrà presentato ufficialmente come pilota della Mercedes durante l’evento F1-75 di Londra, prima di partire per il Bahrain dove si terranno i test prestagionali che precedono il primo Gran Premio dell’anno, in Australia.
“Tutti noi sapevamo già chi è Antonelli – ha rivelato l’esaminatrice Sara Giusti ad Autosprint – eravamo emozionati entrambi. Per Kimi abbiamo fatto una sessione d’esami apposta nella stessa mattina, sia di teoria che pratica. Questo perché subito dopo sarebbe dovuto andare via”. Un vero e proprio strappo alla regola dato che normalmente dovrebbe decorrere un mese e un giorno dal foglio rosa all’esame finale. “Ero anche molto curiosa di sapere come avrebbe affrontato la prova di guida. Mi sono trovata davanti un ragazzo molto serio, molto modesto e razionale, con i piedi per terra, educato e disponibile, che fa trasparire il suo impegno in tutto quello che affronta. Abbiamo capito subito che è una persona con qualcosa in più. Ha studiato ed è stato bravo anche nella pratica, per la quale ha utilizzato una Golf a doppi comandi. Anche se non ha usato la freccia nel sorpassare un’altra vettura che era ferma occupando parte della carreggiata. Del resto per lui la cosa più importate è superare – ha scherzato l’esaminatrice – di andare piano non gliel’ho detto, dandolo per scontato. Ma al riguardo un po’ di timore l’ho anche avuto. Gli ho chiesto subito quanto fosse lungo il primo circuito del Mondiale e così gli ho fatto completare un percorso di esattamente cinque chilometri, proprio quanto la pista di Albert Park. Alla fine, ha guidato bene, è un automobilista prudente e rispettoso delle regole. Sarebbe bello poterlo seguire qualche volta in un Gran Premio. Mi ha detto forse potrebbe invitarmi a Barcellona, ma sicuramente lo andrò a vedere in pista”.