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Alla vigilia dei test pre-stagionali in Bahrain, Automoto.it ha avuto l’opportunità di parlare in esclusiva con il pilota Haas Kevin Magnussen. La scorsa stagione, Haas era partita con un gran ritmo, poi andato perduto per via di difficoltà economiche, e quest’anno l’intero Circus sarà alle prese con nuovi regolamenti che renderanno necessario affrontare nuove sfide.
Quello che sta cambiando in F1 rispetto al passato è un tentativo di “americanizzazione” dello sport automobilistico europeo per eccellenza. La grande attenzione verso gli Stati Uniti è nata per trovare nuovo pubblico ed occasioni fresche affinché rendano la categoria regina del motorsport ancora più moderna. Magnussen, gli Stati Uniti, li conosce bene: ha gareggiato per Chip Ganassi nel campionato IMSA per il 2021 e noi eravamo curiosi di sapere come è stato per lui guidare per un campionato diverso e se ci fossero alcune “lezioni” imparate lì che ha potuto portare con sé al suo rientro in F1.
“Principalmente è stata la possibilità di seguire le macchine più da vicino, un obiettivo che vuole ottenere anche la F1 e che penso stia raggiungendo con successo, – ha affermato. – Negli Stati Uniti è importante rapportarsi con gli altri piloti e devi lavorare con i tuoi compagni di squadra. Ho lavorato molto da vicino con i colleghi e questo mi ha dato una prospettiva diversa sul lavoro di squadra da affrontare con i tuoi compagni di scuderia.”
Haas e lo stesso Magnussen sono molto connessi con gli Stati Uniti, in quanto Haas è un team americano, che da quest’anno ha un nuovo title sponsor statunitense, MoneyGram e inoltre Kevin è stato in diverse occasioni a correre a Miami. La nuova stagione di F1 ospiterà tre eventi negli Stati Uniti – Austin, Las Vegas e Miami – tre Gran Premi che si tramutano in tre gare di casa. Come sarà per lui tornare lì?
“Per me sarà entusiasmante tornare negli Stati Uniti con la F1. Riceviamo sempre un’enorme carica quando andiamo lì. Ci sono stato diverse volte e, come team super americano, è ovvio perchè ci piaccia tanto tornare negli Stati Uniti.”
Ripensando alla scorsa stagione, uno dei problemi principali avvertiti da tutti i team è stato il porpoising, un problema che ha portato alla nascita della nuova regola che impone di alzare il fondo della monoposto. Haas è stato uno dei team che ne ha sofferto di meno così abbiamo chiesto a Magnussen se pensa che alzare il fondo di 15mm possa davvero aiutare nella lotta contro il porpoising.
“Dovrebbe aiutare – ha risposto il danese – Vedremo se funziona solo dopo aver consultato i dati dei test di questi giorni.”
A proposito dei test pre-stagionali, abbiamo sperimentato un cambiamento nella loro organizzazione. Il nuovo programma di tre giorni che è stato dato alle scuderie per girare in Bahrain è stato pianificato sull’intera giornata, dalle 8.00 alle 17.30. Qual è stato l’obiettivo principale sia per Magnusson che per la Haas?
“Era girare senza problemi da parte della macchina. Il set-up dell’anno scorso era buono ma con quello del 2023 abbiamo l’opportunità di concentrarci ed imparare di più sulle macchine nuove, il porpoising e i long-run.”
Una volta terminati i test invernali, i team restano in Bahrain per competere nel primo GP della stagione che avrà luogo il 5 marzo. È stato spontaneo chiedergli quali sono le sue aspettative per quest’anno.
“Punti sempre ad alzare l’asticella – ci dice il pilota di Haas – e ad alzare i punti che abbiamo ottenuto la scorsa stagione. Non abbiamo avuto nessun punteggio della parte alta della classifica e non c’è niente di male, non dobbiamo testare niente di diverso, dobbiamo solamente essere più consistenti. Abbiamo ottenuto una pole position lo scorso anno (a San Paolo nel GP del Brasile, n.d.r.) e sogniamo sempre più in grande quindi ora stiamo sognando un podio.”
Per questa stagione, Haas ha una grande line-up che contrasta con la scelta del passato di affidarsi ai giovani e scegliere così due rookie. Per il 2023, i sedili della VF-23 sono occupati da Kevin Magnussen, naturalmente, e Nico Hulkenberg. Potrebbe l’esperienza di entrambi i piloti essere un vantaggio per i team, secondo Magnussen?
“Penso che sarà bello avere due piloti esperti. Sarà di grande aiuto per il team in questa nuova fase del viaggio, che presenta nuove opportunità per Haas, sprigiona nuovo potenziale. È bello avere una line-up di esperienza e spingere il progresso.”