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Non si placano le polemiche sull'incidente che ha visto protagonisti Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen e Max Verstappen all'inizio del Gran Premio di Singapore. Ad emergere sono le dichiarazioni del padre di Max, Jos Verstappen: «Vettel avrebbe davvero meritato una penalità, ma non hanno voluto essere frettolosi, visto che aveva già avuto un avvertimento», spiega ad Autosport.
Verstappen Senior, naturalmente, si riferisce a quanto successo dopo l'incidente tra Vettel e Hamilton a Baku: il tedesco, ricordiamo, non era stato punito con una sanzione, ma, insieme alla grazia, la FIA lo aveva anche duramente ammonito, minacciando penalità pesanti in caso di recidiva. «Se lo penalizzassero, rischierebbe la squalifica per un Gran Premio. Probabile che per un gioco politico il contatto venga considerato un incidente di gara», aveva detto Verstappen prima del verdetto dei commissari.
E proprio Sebastian Vettel era il pilota maggiormente indiziato dai commissari come potenziale colpevole: lo si evince dal documento diffuso dalla FIA per spiegare la decisione in merito all'incidente. Gli steward, ricordiamo, hanno scelto di non sanzionare nessuno in quanto non è stato possibile attribuire la colpa dell'accaduto totalmente o in larga parte ad uno dei tre piloti coinvolti.
Dal canto suo, Verstappen Junior si è lamentato del fatto che Vettel non gli abbia chiesto scusa: «Sebastian non si è scusato, ha semplicemente detto che effettivamente, con il senno di poi, le cose sarebbero potute essere gestite diversamente. Quello che è fatto è fatto, però». E in effetti, a prescindere dalle presunte colpe, sui 28 punti di distacco in classifica tra Hamilton e Vettel, pesanti come un macigno, non si può tornare indietro.