F1. Jackie Stewart, 85 anni, in pista per beneficenza con la sua Tyrrell 006 e un casco firmato da Michael Schumacher

F1. Jackie Stewart, 85 anni, in pista per beneficenza con la sua Tyrrell 006 e un casco firmato da Michael Schumacher
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Lo scorso weekend Sr Jackie Stewart è sceso in pista in Bahrain per raccogliere fondi per l’associazione Race Against Dementia. Per il giro a bordo della sua Tyrrell 006, l'85enne ha indossato un casco firmato anche da Michael Schumacher
15 aprile 2025

Il sipario sul Gran Premio del Bahrain è calato da qualche giorno e la Formula 1 si sta già dirigendo verso l’Arabia Saudita, sede del quinto appuntamento stagionale. Ma qualche ora prima che la pista di Sakhir si infiammasse, una storica vettura del Circus ha emozionato tifosi e appassionati. A guidarla c’era Sr Jackie Stewart con un casco molto speciale.

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A bordo della sua Tyrrell 006, la stessa con cui vinse il suo titolo iridato nel 1973, il pilota inglese ha completato, all’età di 85 anni, un giro di pista in Bahrain indossando un casco molto speciale. È un vero e proprio cimelio storico in quanto è lo stesso che utilizzato anche nella sua carriera in Formula 1 prima che lo appendesse al chiodo per dedicarsi ad altro, come una campagna di sensibilizzazione nei confronti della sicurezza nel motorsport. Anche questa iniziativa ha uno scopo benefico in quanto quel casco verrà messo all’asta per raccogliere fondi da devolvere all’associazione Race Against Dementia, fondata da lui stesso dopo che alla moglie Helen è stata diagnosticata nel 2014 questa malattia neurodegenerativa che comporta un progressivo declino delle facoltà cognitive. L’obiettivo è finanziare un nuovo test del sangue che è attualmente in fase di sviluppo presso l’Università di Cambridge.

Tornando al casco, la specialità risiede nella firma da parte di tutti i venti campioni del mondo di Formula 1 in vita, compresa quella di Michael Schumacher. A renderlo noto è stato proprio Jackie Stewart al Daily Mail. “È meraviglioso che Michael abbia potuto firmare il casco per questa importante causa è una malattia per la quale non esiste una cura. Sua moglie Corinna lo ha aiutato e così abbiamo completato il set [di firme] di ogni singolo campione che è ancora con noi” ha raccontato il tre volte campione iridato.

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