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Nel bel mezzo della bufera che lo ha colto dopo l'insulto razzista pronunciato nei confronti di Lewis Hamilton in un podcast pubblicato lo scorso anno in Brasile, Nelson Piquet ha rilasciato una nota in cui porge le sue scuse al sette volte campione del mondo di Formula 1. "Voglio chiarire le notizie che stanno circolando sulla stampa riguardo a un mio commento in un'intervista lo scorso anno. Ciò che ho detto era malposto, e non voglio accampare scuse, ma ci tengo a precisare che il termine che ho impiegato è ampiamente e storicamente utilizzato in modo colloquiale in portoghese brasiliano come sinonimo di 'ragazzo' o 'persona' e non aveva l'intenzione di offendere".
"Non utilizzerei mai il termine che mi hanno accusato di aver usato in alcune traduzioni - precisa Piquet -. Condanno con fermezza ogni insinuazione che abbia utilizzato quella parola per sminuire un pilota per il colore della sua pelle. Porgo le più sentite scuse a chi si è sentito colpito, a cominciare da Lewis, che è un pilota incredibile. La traduzione diffusa da alciuni media e che sta girando sui social non è corretta, però. La discriminazione non ha posto in F1 e nella società e sono felice di chiarire il mio pensiero a riguardo". Nelle scorse ore, Hamilton ha ricevuto il sostegno della F1, ma anche di diverse scuderie e piloti. Tra questi non figurano Max Verstappen, fidanzato con la figlia di Piquet, Kelly, e la Red Bull, che ieri ha annunciato il licenziamento di Juri Vips per un insulto razzista durante uno stream su Twitch.