F1: in Russia tra luci e ombre

F1: in Russia tra luci e ombre
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Spagna in crisi, di Francia non se ne parla, Germania alternanza fra Hockenheim e Nurburgring ma fino a quando? E così la F.1 guarda in Russia |<i> P. Ciccarone, Barcellona</i>
11 maggio 2013

Spagna in crisi, di Francia non se ne parla, Germania alternanza fra Hockenheim e Nurburgring ma fino a quando? E così la F.1 guarda altrove. In Russia ad esempio, dove a Sochi, sul mar Nero, han finito di costruire l’ennesima cattedrale progettata da Herman Tilke. L’impianto doveva essere completato fin dall’anno scorso, ma poi le autorità locali hanno dato la precedenza agli investimenti per le Olimpiadi e quindi la F.1 ha aspettato un po’. Hamilton è stato nel frattempo a Sochi a visionare l'impianto e Bernie Ecclestone vuole un secondo GP negli USA, ha parlato di Long Beach dopo che quello del New Jersey si è bloccato per una serie di problemi economici e legali, ed il ritorno a Long Beach a lui piacerebbe molto!

Una F1 per un pubblico di soli ricchi?

Ma il mese scorso è stato proprio il Presidente Putin a visitare la città per vedere a che punto sono i lavori. E qua è scattato l’allarme rosso perché ci sono tantissimi cantieri aperti e caos dappertutto. Attorno all’autodromo sono stati completati gli hotel e i ristoranti mentre per la pista manca la completa asfaltatura per renderla idonea alla F.1, in città, invece, gli altri impianti sono in fase di rifinitura. Le cose che non quadrano riguardano i costi, i prezzi degli hotel e dei ristoranti sono talmente alti che i ricchi locali preferiscono acquistare ville e casali in Sardegna o a Viareggio perché costano meno, e lo stesso dicasi per le tariffe degli hotel.

Ma è sicuro?

Sarà quindi una gara riservata alle elite, gente che può pagare prezzi che a Montecarlo se li sognano. E poi c’è il problema della delinquenza. Cittadini italiani, presenti a Sochi per avviare ristoranti e alberghi, hanno raccontato di una sorta di clima del terrore al calare del sole. In città non circola nessuno, prendere un taxi può essere pericoloso, spesso infatti i tassisti sono incappati in gesti criminali, portano i clienti in punti desolati e poi li rapinano se non li uccidono addirittura, quindi nessuna certezza di sicurezza, alcuni agenti di polizia sono stati accusati di corruzione e complicità, sui documenti di ingresso e sui visti degli stranieri, che non possono stare più di tre mesi, compaiono spesso indirizzi fasulli scritti in cirillico per cui non si sa mai dove rintracciare i visitatori.

La F.1 guarda altrove, in quanto in Spagna, Francia e Germania la situazione è vacillante. In Russia, a Sochi, sul mar Nero, han così finito di costruire l’ennesima cattedrale progettata da Herman Tilke


Il sopralluogo di Putin è servito per dare delle indicazioni ben precise, vuole che Sochi sia il biglietto da visita del suo Governo, una sorta di bengodi dove tutto fila liscio. Per ovviare al traffico bloccato, si è pensato di allontanare dalla città coloro che non hanno un reddito minimo o impedire a chi ci va per lavoro di circolare nei giorni degli eventi. Intanto Tilke gongola, perché gli han dato carta bianca per fare l’impianto e non ha avuto limiti economici per la sua realizzazione.

Per chi dovrà andarci per lavoro, sarà meglio mettere in conto altri problemi: ci vuole la patente internazionale per guidare lì e senza garanzie non puoi noleggiare una vettura, quindi ci sarà da rivolgersi ai tassisti locali con i rischi già citati. Ma Putin vuole un evento al top, che faccia parlare, quindi per il GP e le Olimpiadi dovrà essere tutto perfetto. Se non sarà così, per qualcuno saran dolori.

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