F1. Verstappen fa la differenza in Canada mentre gli altri pasticciano. Ferrari? Meglio DNF per evitare figuracce

F1. Verstappen fa la differenza in Canada mentre gli altri pasticciano. Ferrari? Meglio DNF per evitare figuracce
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Finalmente torna in Formula 1 una gara tiratissima. In Canada è stato Max Verstappen a fare la differenza, mentre Norris e Russell hanno pasticciato mandando in fumo le possibilità di vittoria. Un weekend disastroso per Ferrari che ha preferito il DNF ad una figuraccia. Ecco cosa abbiamo capito dalla gara di Montreal
9 giugno 2024

Una gara combattuta, divertente e con tanti protagonisti. Il GP del Canada riconcilia gli appassionati con lo spirito della F.1 di un tempo e pone al vertice Max Verstappen con meriti che, soprattutto stavolta, sono più del pilota che della macchina, apparsa in difficoltà anche se al livello delle rivali McLaren, che ha piazzato Lando Norris al secondo posto e Piastri al quinto, con in mezzo la sorpresa e delusione al tempo stesso di questa gara: la Mercedes. Perché George Russell, partito in pole, ha mantenuto il comando per i primi 20 giri, poi ha inanellato una serie di errori che lo hanno relegato in quinta posizione, prima che negli ultimi giri riuscisse a recuperare due posizioni, una su Piastri e una sul compagno Hamilton all’ultimo giro

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Un podio non si butta via niente, ma è stata la prima volta che una Mercedes ha mantenuto il passo dei rivali e avrebbe potuto anche vincere se Russell non fosse incappato in alcuni errori. Si chiama esperienza, ma dopo tutti questi anni in F.1 potrebbe anche essere il limite del pilota stesso. E le Ferrari vi chiederete? Un disastro totale. In qualifica Leclerc e Sainz fuori dalla Q3, partiti male, sono rimasti invischiati nel gruppo, tanto che Leclerc dopo 20 giri aveva già 50 secondi di ritardo dal vertice. C’è voluta una safety car per ridurre i distacchi, dovuti sia a problemi di assetto, ma anche a un problema al motore che gli faceva perdere 5 decimi per ogni rettilineo (e ce ne sono almeno tre…) per cui la mossa azzardata: montare le gomme da asciutto con asfalto bagnato. Mossa giusta se avesse smesso di piovere, una sciocchezza perché in tre giri ha accumulato 45 secondi di distacco dal penultimo. E poi il ritiro, consigliato più per evitare una figuraccia che altro. E Sainz, invece, pur navigando in mezzo al gruppo, ha commesso due errori. Il primo tamponando Bottas al tornantino, poi si è girato e ha messo KO Albon che si è visto arrivare addosso la Ferrari. Dopo il trionfo di Monaco, una delusione cocente che apre la porta a molti dubbi. Uno sulla gestione dell’assetto in condizioni simili, l’altro sul problema al motore. Aspettiamo risposte.

Intanto, con Russell in crisi davanti, è venuto fuori il miglior Verstappen, capace di gestire le gomme, l’assetto ballerino che lo ha fatto lamentare via radio col box: “Mi sembra di avere una sospensione bloccata, devo stare lontano dai cordoli” solo che queste lamentele non si sposavano col fatto che facesse giri veloci a ripetizione. Tattica o problema vero? Di sicuro il vantaggio, complice le due safety car, non è stato elevato e in questo ha ricordato Imola, ma che sia tutto merito suo è indubbio, visto che Perez, stessa macchina, ha parcheggiato sotto una tribuna dopo aver demolito l’ala posteriore. Ovvero, va bene il missile, ma bisogna saperlo guidare e questa vittoria Max l’ha costruita con intelligenza, gestione gomme e stando fuori dai guai. Invece chi merita il 10 in pagella per le prestazioni e il 5 per la gestione pit stop, è la McLaren. Dopo aver vinto a Miami, podio a Imola, protagonista a Monaco e in Canada con le due macchine là davanti, segno che la crescita è reale su piste diverse. La strategia ha forse penalizzato Norris, se fosse entrato un giro prima ai box, Verstappen non lo avrebbe superato al pit stop. Dettagli che fanno la differenza fra il vincere e arrivare dietro. In ogni caso, finalmente una bella gara dovuta alla pioggia, alla pista che permette sorpassi e ai distacchi ravvicinati di tre scuderie diverse. Ci fosse stata pure la Ferrari, sarebbe stato perfetto. Invece, come si dice in questi casi, dalle stelle alle stalle il passo è stato purtroppo breve…

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