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“Fammi sognare” ha twittato Romain Grosjean all’indirizzo del suo vecchio compagno di squadra, Kevin Magnussen, pochi minuti prima che un’insperata pole position si concretizzasse. E che sogno è stato per la Haas piazzare davanti a tutti un pilota che non avrebbe dovuto nemmeno essere al via della stagione 2022. Il neo-trentenne Kevin Jan Magnussen da Roskilde, figlio d’arte e papà della piccola Laura, nella Sprint di domani scatterà davanti a tutti per la prima volta in carriera.
Nella vita, spesso, ci vuole tempismo. È stato così a marzo, quando Magnussen ha prontamente accettato la proposta di sostituire Nikita Mazepin, dopo il divorzio del russo e dal main sponsor Uralkali. Quando è sopraggiunta la necessità di trovare un pilota da affiancare a Mick Schumacher, Günther Steiner e Gene Haas non hanno avuto dubbi. Hanno richiamato Kevin, il cui carattere fumantino e la forte istintività, con il passare degli anni, sono stati smussati.
Ma c’è stato tempismo pure oggi, visto che la Haas è riuscita a piazzare Magnussen davanti a tutti per l’inizio della Q3, con la minaccia della pioggia imminente a rendere cruciale cogliere il prima possibile un crono utile. La puntata nella ghiaia ha fatto il resto, ma quel giro tutto cuore e foga, proprio com’è lui, è tutto merito di Kevin. Dopotutto, l’uomo che, osservando dal basso l’imponente Nico Hulkenberg, gli sibilò con aria di sfida “suck my balls, mate” non mai avuto paura di osare. E nemmeno di farsi qualche nemico.
"Devo tutto ai ragazzi ai box, sono loro i veri eroi", ha commentato un Magnussen mai visto così sorridente. Ci sono voluti 140 qualifiche e due periodi sabbatici fuori dalla F1 prima che Magnussen centrasse l’appuntamento con la pole. E nei suoi occhi azzurri si sono intraviste un po’ di commozione, ma anche tanta fierezza. Perché ci vuole tenacia per far sognare vecchi compagni di avventura e un’intera scuderia. E di cattiveria Kevin ne ha da vendere.