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— Formula 1 (@F1) April 4, 2022
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La pista di Albert Park a Melbourne è il teatro del Gran Premio d'Australia da più di un quarto di secolo. Ed era rimasta invariata negli anni, diventando sostanzialmente obsoleta per le macchine moderne. La natura angusta del tracciato, senza possibilità di impiegare traiettorie diverse, insieme a un asfalto mai rinnovato, rendevano il tracciato australiano inadatto alla F1 di oggi. I tempi per un facelift erano maturi, insomma. E restlyling è stato. L'Albert Park si è rifatto il look, per diventare più veloce e agevolare i sorpassi. Ma sarà davvero così?
La vera prova del nove sarà il GP di domenica. Ma osservando i cambiamenti possiamo già farci un'idea. Delle modifiche a sette su sedici curve, le più interessanti sono tre. Insieme, creano i presupposti per un succoso punto di sorpasso. Si comincia da curva 6, allargata di 7,5 metri alla destra dei piloti per renderla decisamente più veloce. Questo cambio di direzione consentirà uno slancio verso il tratto in cui, prima del restyling, trovava posto una chicane. Con l'eliminazione delle ex curva 9 e curva 10, i piloti potrebbero arrivare molto vicini al complesso delle esse, oggi curva 9 e 10.
Il rettilineo successivo è stato esteso in larghezza, rendendo nel contempo curva 11 più stretta. Proprio questo punto di forte frenata dovrebbe diventare un'opportunità interessante da sfruttare per i piloti. Ma c'è un altro fattore molto importante per lo spettacolo in pista. Il tracciato è stato allargato in diverse zone, tra cui la prima chicane, curva 3 e il penultimo cambio di direzione. Con l'incremento della larghezza, chi difende potrà essere messo in difficoltà dal fatto che ora l'avversario potrà affiancarsi. Questa possibilità non darà vita a sorpassi particolarmente azzardati, ma renderà più semplice approfittare di eventuali errori da parte degli avversari.
L'allargamento della pista interessa anche la pitlane, con una conseguenza succosa a livello strategico. La velocità di punta consentita nella corsia dei box sale infatti da 60 a 80 km/h. Da non sottovalutare è anche il nuovo manto della pista, che potrebbe portare a un'evoluzione significativa di un tracciato che dovrebbe essere meno abrasivo e, nel contempo, assicurare meno grip ai piloti. L'Albert Park, con queste modifiche, entra finalmente nell'era moderna della F1. Resta solo da capire se il restyling passerà l'esame a pieni voti.