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La FIA e Liberty Media hanno commentato con favore l'adozione delle norme anti Covid nel mondiale F.1 e nelle gare disputate finora e vista la situazione mondiale della pandemia, si è saputo che le norme restrittive saranno poste in atto anche nella prossima stagione. Fino al Mugello sono stati eseguiti oltre 50 mila tamponi, e finora un solo pilota (Perez) è risultato positivo con un paio di altri impiegati nel circus. Quindi il sistema di monitoraggio e delle bolle sta funzionando. E proprio per questo e visto il diffondersi a macchia di leopardo della pandemia, si è deciso di proseguire su questa strada con la F.1 e gli altri campionati.
Se da un lato la buona notizia è che la diffusione del Covid19 è stata controllata, dall'altra pensare a un'altra stagione senza pubblico (o con accessi molto limitati e controllati) e senza stampa in pista potrebbe dare la mazzata finale non solo alla F.1, che ha subito un pesante calo di ascolti, ma anche a chi lavora nel motorsport. Infatti, i giornalisti che vogliano presenziare ai GP devono sottoporsi a un test anti Covid valido entro le 72 ore prima dell'arrivo in pista, il test deve essere deliberato da un laboratorio accreditato e poi, entro 5 giorni, sottoporsi ad altro tampone presso la struttura medica operante in pista e così per tutte le gare. Il problema è che nonostante questi controlli, resta vietato l'accesso al paddock e quindi non si può intervistare o parlare con nessuno.
Anzi, a un giornalista che uscendo dalla sala stampa aveva incrociato Toto Wolff e voleva fargli una domanda, è stato redarguito dai controllori e gli hanno minacciato il ritiro del pass. E per giunta Toto Wolff non avrebbe nemmeno potuto rispondere perché è fatto divieto al personale F.1 di scambiare parola con la stampa. Quindi i test a che servono se poi, dopo aver pagato hotel, viaggio e ristoranti, in sala stampa si hanno le stesse informazioni che si hanno stando a casa? E per gli organizzatori del mondiale, un anno così può passare, ma una seconda stagione con gli stessi limiti potrebbe essere deleteria. Ma visto che ormai è diventato solo uno sport televisivo, fino a quando le TV pagheranno, la F.1 (e di conseguenza le altre categorie) vivranno altri 12 mesi di emergenza. A meno che non si scopra una cura o un vaccino efficace e allora le cose potrebbero cambiare. Infine, il calendario: anche per il 2021 la maggior parte delle gare sarà disputata in Europa e quindi le corse una tantum, tipo Mugello e Portimao, potrebbero entrare di nuovo in calendario. Non resta che aspettare novembre e la ratifica delle regole future per saperne di più.