F1: il bello e il brutto del GP di Singapore

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I top e i flop del Gran Premio di Singapore secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
16 settembre 2018

IL BELLO

Hamilton. Non sbaglia un colpo, fa una pole splendida, annichilisce gli avversari e in gara, anche con mezzo non all'altezza, riesce a resistere a Verstappen e a portare a 40 i punti su Vettel. Peccato sia pilota Mercedes, alla Ferrari avrebbe fatto divertire...

Verstappen. Corre con la testa, è maturato, è veloce e arriva in fondo. Non sbaglia un colpo e nel duello con Vettel usa la testa salvo poi metterci la grinta quando lo ripassa uscendo dai box. Avesse la macchina perfetta sarebbe con Hamilton a menare la danza

Vettel. Un premio per come ha saputo gestire la gara con le gomme morbide, quelle che non sarebbero durate fino alla fine, per il resto altro week end da dimenticare e tanti dubbi sulla consistenza del pilota che non sembra più quello della Red Bull

Alonso. Primo dei normali, porta quel cancello della McLaren a ridosso dei primi, quando si tratta di guidare lui c'è. Se si pensa che ha corso a Le Mans fatto test con la Indy e corre in F.1 è l'unico che con tre macchine diverse è sempre veloce...

Ricciardo. Ormai si è capito che alla Red Bull non farà più niente, è nel dimenticatoio per forza di cose, ma lui c'è ancora e forse più di prima. Guardate come ha gestito le gomme tenere e dove è arrivato...

Terzo posto per Vettel a Singapore
Terzo posto per Vettel a Singapore
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IL BRUTTO

Ferrari. Altra occasione sprecata, stavolta la strategia non ha funzionato e via radio fra muretto e pilota si è sentita tensione, la stessa che anima una parte della squadra. Sprecare un capitale come una macchina del genere è un dolore immenso che chiede giustizia.

Bottas. Inesistente, apatico, spalmato sugli ordini del team. Pensa al futuro ma ha capito che con questo Hamilton sarà sempre molto duro

Raikkonen. Porta a casa i soldi del rinnovo del contratto ma non è mai stato utile alla causa, il suo compitino lo ha fatto a Monza quando doveva scroccare altri soldi mettendosi nella situazione di essere indispensabile, forse lasciarlo a casa nei fiordi non sarebbe stata una cattiva idea...

Perez. Ci sarebbe da dirgli grazie per aver animato la gara. Prima porta Ocon contro il muro e si scusa dicendo che non c'era spazio (fra Ocon e il muro di sicuro, a sinistra di Perez aveva una autostrada...) poi passa Sirotkin dopo innumerevoli giri e gli molla una ruotata di reazione. Oh, almeno vediamo un po' di duelli rusticani...

Leclerc. La pressione Ferrari delle ultime settimane si fa sentire, non era la pista giusta ma se lui è un fenomeno, vedere Ericsson andare in quel modo fa venire qualche dubbio...Si rifarà, è giovane e bravo non c'è ragione per non farlo.

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