F1, il bello e il brutto del GP di Silverstone 2017

F1, il bello e il brutto del GP di Silverstone 2017
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I top e i flop del Gran Premio di Gran Bretagna secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
16 luglio 2017

IL BELLO

Mercedes. Perfetto Hamilton, perfetto Bottas, non han lasciato spazio a nessuno, hanno avuto anche un pizzico di fortuna che non guasta e alla fine doppietta e più 55 punti sulla Ferrari nel costruttori e meno 1 in quella piloti.

Raikkonen. Si qualifica davanti a Vettel, lotta per il secondo posto e finisce terzo, il migliore dei ferraristi. E parte anche bene dal lato sporco della pista al contrario di Sebastian...

Verstappen. Grande duello con Vettel, le becca in una curva le rende nell'altra e alla fine, senza sosta ai box nel finale, perde un podio a portata di mano.

Ricciardo. Partiva dal centro di Londra o quasi, era in ultima fila ma finisce quinto dopo una serie di sorpassi e colpi di cuore, con uscite di pista e schivate miracolose. Un grande che a Budapest promette spettacolo.

Pubblico. Numeroso e tifoso fin dal venerdì mattina, ha applaudito tutti, tranne Vettel che si è preso fischi e buuu al contrario di Raikkonen che qui ha lasciato buoni ricordi anche se guida una Ferrari che non è ben vista contro Hamilton.

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IL BRUTTO

Kvyat. In Austria ha fatto strike, qui ha fatto fuori il compagno di squadra Sainz, il posto è a rischio e con l'arrivo di Palmer e Gasly in agguato non è detto che la conferma sia così garantita.

Vettel. Partito male per l'ennesima volta, le prende da Verstappen e poi finisce fuori dopo una spiattellata in cui ha finito quel poco di gomma rimasta, inseguire non è il suo forte e con la Ferrari attuale è in una posizione scomoda...

Honda. "Abbiamo portato modifiche che migliorano potenza e affidabilità". Infatti Alonso parte ultimo per scontare le penalizzazioni e non finisce la corsa perché si è rotto tutto... Figuraccia planetaria per un colosso dell'auto.

Palmer. Non parte nemmeno, Renault risparmia ma il motore rotto nella gara di casa del Jolyon non è un bel biglietto da visita, ma tanto se l'avventura prosegue a Budapest vedremo con Toro Rosso cosa succederà...

Ericsson. Vabbè che porta i soldi dello sponsor svedese, ma se Wehrlein è più veloce inutile lamentarsi via radio che non va che passa etc etc, piangina e lento rispetto a tutti, della serie i soldi non fanno la felicità e il pilota.

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