F1, il bello e il brutto del GP di Baku 2018

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I top e i flop del Gran Premio dell'Azerbaijan secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
29 aprile 2018

Punti chiave

IL BELLO

Mercedes. Ha vinto per fortuna con Hamilton, stava per farlo con intelligenza con Bottas, in ogni caso stava per portare a casa una doppietta e farlo con una macchina inferiore è degno di nota. Bravi.

Leclerc. Ha portato a casa i primi punti con un sesto posto. Ha lottato bene in qualifica e in gara, si è esaltato in mezzo ai muretti e a Montecarlo farà ancora bene. Aveva bisogno di un risultato positivo e questo gli tira su il morale davvero perché non ha sbagliato nulla.

Perez. Sale sul podio dopo sei anni che non accadeva (Monza 2012) e rischia grosso per alcune infrazioni commesse in gara complice la voglia di fare bene. Però ha lottato come si deve e ha attaccato al meglio.

Stroll. Su questa pista ottenne il podio l'anno scorso, quest'anno è andato a punti senza fare errori, si vede che il posto lo ispira. Bravo nonostante la Williams che non è il massimo.

Raikkonen. Gran giro in qualifica vanificato da un errore che gli ha tolto la pole, in gara recupera nonostante il botto con Ocon che pare la fotocopia di quello dell'anno scorso con Bottas a parti invertite. Sale sul podio dietro ad Hamilton e davanti a Vettel. Non male il "nonno".

McLaren tra i flop del weekend di gara di Baku
McLaren tra i flop del weekend di gara di Baku
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IL BRUTTO

Baku. Il circuito non è da F.1 e le vie di fuga coi servizi inesistenti, dieci giri per togliere di mezzo macchine ferme non è da F.1 come non lo sono altre cose, ma qua ci sono i soldi, le gare sono spettacolari e pertanto si proseguirà ancora a lungo...

Red Bull. Hanno una gran macchina due gran piloti ma a gestione della squadra siamo messi male. Si poteva portare a casa un risultato migliore per cui OK libertà di lotta fra i piloti ma quando c'è di mezzo Verstappen che è in overdrive, meglio calmierare prima

Ferrari. Peccato perché nonostante la macchina migliore non è riuscita a vincere partendo dalla pole ed è la seconda volta di fila che accade.

Vettel. Ogni tanto ci prova ma finisce male. Quindi o ci prova sapendo che ci riesce oppure inutile sprecare punti preziosi come a Baku e in Cina, in cui ha regalato a Hamilton troppo. E se lo fa adesso che la macchina va bene, non osiamo pensare cosa accadrebbe in caso contrario...

Sirotkin. Ha baciato il muro un paio di volte, una non era colpa sua ma si vede che la pista è indigesta e poi ha quell'atteggiamento da "Tispiezzoindue" che manco avesse Rocky di fronte... Su dai, una bella calmata please. 3 posti in meno in griglia nel prossimo GP per aver tamponato Perez alla seconda curva e 2 punti patente in meno.

McLaren. Annaspano alla ricerca di un perché. L'alibi Honda non c'è più, Alonso è un'ombra vagante nel paddock e nonostante tutto sta davanti a Vandoorne, ma si vede che manca molto. Si rimpiange l'epoca Dennis, almeno uno che sapeva che fare e come farsi obbedire...

Grosjean. Girarsi in pieno rettilineo in terza marcia dove di solito passa in ottava è segno di mancanza di concentrazione e non è la prima volta che accade. Il risultato? La squadra ha un potenziale superiore a quello mostrato finora ma che i due piloti non sanno sfruttare. 

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