F1: il bello e il brutto del GP di Abu Dhabi 2018

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I top e i flop del Gran Premio di Abu Dhabi secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
25 novembre 2018

IL BELLO

Alonso. Non ha preso nemmeno un punto, replica pungente al suo team che lo sprona per prenderne uno e ricorda che ne ha già presti 1800 e il suo tecnico gli dice di tirare allora altri 1800 giri di motore, poi lo accompagnano nel giro d'onore. Il personaggio dell'anno è lui, F.1, Indy e 24 ore di Le Mans. E poi visto che farà i collaudi con la McLaren 2019, questo ritiro potrebbe essere davvero molto breve...

Hamilton. Vittoria perfetta, con i cerchioni coi buchi tappati, con le bocche tappate di chi lo critica sempre a prescindere perché sta sulle balle, cannibale che non lascia niente a nessuno, combattente nato. Con le piccole vanità: sta diventando calvo, ha fatto il trapianto e nasconde la testa con cappellini e sottocasco. Che c'è di male e mostrare la pelata?

Vettel. Lotta bene, tira fuori il massimo, gli serve per il morale per l'anno prossimo e per ritrovare se stesso in inverno visto che poi in estate si perde per strada. Gara tirata al massimo, più di così non ce ne era.

Raikkonen. Ride, scherza, saluta Peter Sauber e si diverte un mondo. Fino a quando l'elettronica della sua Ferrari lo costringe al ritiro per colpe non sue. Da martedì si cambia, dal rosso al bianco.

Ricciardo. Se la prende ridendo sui tanti ritiri ottenuti durante la stagione, voleva passare Verstappen ma poi alla fine si accontenta. Saluta tutti, pensa al futuro e si pone una domanda. Ferrari perché no?

Vandoorne. Bella gara, bei sorpassi, dimostra grinta e determinazione, un anno in F.E gli servirà per ricaricare le batterie.

Lewis Hamilton con Will Smith ad Abu Dhabi
Lewis Hamilton con Will Smith ad Abu Dhabi
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IL BRUTTO

Will Smith. Lo portano a spasso con Hamilton, lo coccolano come se fosse un pupo, gli fanno fare il giro d'onore coi piloti e con telecamerina al seguito, fa le riprese televisive. Va bene che lo show deve andare avanti, ma certe americanate meglio lasciarle perdere non è il caso. Comunque simpatico e bravissimo, poco da dire.

Circuito. Paga l'inefficienza dei commissari e la poca esperienza specifica, ci sono punti neri, vedi dove si è ribaltato Hulkenberg dove in passato sono avvenuti altri incidenti, ma la colpa è di chi lo ha disegnato così, con tutto lo spazio a disposizione, hanno messo muri dappertutto e poi non c'è spazio per le vie di fuga...Tribune semideserte stavolta

Hartley. Ha concluso l'avventura in F.1 senza acuti, ha fatto più il turista che il pilota, comunque dopo un mondiale con le sport, nella sua carriera ci stava un anno nel circus. Peccato non se lo ricorderà nessuno.

Bottas. Aveva al seguito tutta la famiglia, dai genitori alla moglie, ha vinto il premio per il pit stop più veloce, unica occasione in cui andare fieri, per il resto indietro non solo a Lewis ma anche a Ferrari e Red Bull. Anno da dimenticare

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