F1: il bello e il brutto del GP del Messico 2018

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I top e i flop del Gran Premio del Messico 2018 secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
28 ottobre 2018

IL BELLO

Verstappen. Non sbaglia niente fin dalla prima curva, allunga il passo, controlla la gara e si preoccupa per l'affidabilità dopo il ritiro di Ricciardo. Nessuna sbavatura da qualche gara a questa parte, da seguire per il mondiale

Hamilton. Non ha vinto, ha fatto forse la sua gara più brutta ma porta a casa il 5 mondiale, dimostrando coi numeri quello che in pista tutti sanno: è il migliore in questo momento. Uno dei più grandi in assoluto.

Ferrari. Prova di orgoglio senza sbavature, peccato che Red Bull fosse messa meglio perché dopo Austin ci stava una doppietta. Vettel senza errori e Raikkonen giudizioso, la base per ripartire come si deve.

Hulkenberg. Il migliore degli altri. Si becca il solito giro e mezzo di distacco, non è colpa sua ma fa capire a che livello sono i primi tre team rispetto agli altri, che corrono in serie B. Lui è il migliore

Ricciardo. Correre così con la squadra (leggi Marko) che gli rema contro, ogni volta che va storto qualcosa il dubbio che non accada per caso ti rode la mente. Lo stanno distruggendo psicologicamente, alla Renault andrà forse peggio, almeno vivrà sereno

Ritiro per Ricciardo in Messico
Ritiro per Ricciardo in Messico
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IL BRUTTO

Red Bull. Macchina migliore, organizzazione perfetta, ma tutti quei guai a Ricciardo e la faccia di Marko dopo la pole del sabato non depongono a favore del team, per cui un voto negativo nonostante il buono visto in pista

Bottas. Va bene che Mercedes aveva problemi ma lui si è perso strada facendo, un altro che deve ricostruire se stesso dopo essere stato al servizio della squadra. Ha due gare per togliersi delle soddisfazioni, altrimenti si finisce in analisi

Alonso. Non vede l'ora di staccare la spina, si ritira per l'ennesima volta senza colpa alcuna. Visto che avrà del tempo libero, qualche giretto in bici al Camino di Santiago ci potrebbe stare, non è nemmeno lontano da casa sua...

Williams. Inesistenti, spettro di un passato che non tornerà visto la F.1 delle Case costruttrici e allo sbando tecnicamente.

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