F1, il bello e il brutto del GP del Messico 2017

F1, il bello e il brutto del GP del Messico 2017
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I top e i flop del GP del Messico 2017 secondo il nostro Paolo Ciccarone
29 ottobre 2017

IL BELLO

Hamilton. Perfetto nella stagione un po' meno nella gara che gli ha dato il quarto titolo. Bellissimo il duello con Alonso con tanto di ruotate, roba per palati fini e al diavolo il mondiale, da applausi

Verstappen. Il ragazzino cresce, va forte, unico con Renault a stare davanti mentre gli altri hanno rotto di tutto e di più, ora la polemica sulla sospensione anteriore Red Bull non in regola getta altro fango su un talento che divide ma che ci sa fare.

Ocon. Anche qui a casa del rivale Perez tira fuori il massimo possibile, sempre in zona punti a parte Monaco, sempre consistente, roba di classe che in futuro farà sognare. Bravo è dir poco

Magnussen. Dopo che gliene sono capitate di tutti i colori, compreso il morbo di Montezuma al venerdì, finisce in zona punti dopo aver lottato con mastini di vario calibro. Bravo, poco da dire stavolta.

Alonso. Vederlo lottare come un dannato per un 9 posto con una McLaren che, stranamente, non si è rotta in gara e anzi ha retto il ritmo dei primi, ha fatto piacere, bella prova di orgoglio anche della Honda (vedi confronto con Renault...)

Pubblico. Vedere il tifo dei messicani in tribuna, la loro partecipazione in massa e il modo in cui hanno applaudito i piloti fa piacere, e dispiace vedere una popolazione così calorosa alle prese con problemi vari dal terremoto alla politica alla miseria.

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IL BRUTTO

Vettel. Grandissima pole position, partenza così e così, seconda curva disastrosa. Si è preso prima con Verstappen, che gli ha lasciato lo spazio esterno, poi con Hamilton che a caldo lo ha pure accusato (ingiustamente, Sebastian non è pilota che fa certe cose). Un peccato ma segno che qualcosa non va.

Mercedes. Non era al massimo, perché beccarsi un distacco simile dalla Red Bull fa pensare e fa pensare anche le difficoltà in rimonta di Hamilton. Ha vinto il mondiale, con merito, ma in Messico non era al top.

Ricciardo. Paga dazio in qualifica dopo aver fatto sognare al venerdì. Cambia motore, ma si ferma subito. Gara inesistente.

Renault. Nella sagra dei motori arrosto vince per KO tecnico, nel senso che fra Renault e Toro Rosso e Red Bull hanno distrutto più motori in una gara che in tutto il campionato. Cosa non funziona?

Sauber. C'erano anche loro, hanno fuso i motori Ferrari e per il futuro non vogliono altri aiuti da Maranello. Siamo sicuri che sia la strada giusta? I soldi li hanno sarebbe il caso di spenderli. Bene ovvio.

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