F1, il bello e il brutto del Gp del Giappone 2016

F1, il bello e il brutto del Gp del Giappone 2016
Pubblicità
I top e i flop del Gran Premio del Giappone secondo il nostro inviato a Suzuka, Paolo Ciccarone
9 ottobre 2016

IL BELLO

Rosberg. Non sbaglia nulla, se la prende comoda, concentrato, simpatico e allegro, pur nelle partite a carte con Stella Bruno che gli rubamazzetto. Insomma, è il suo anno. Ora o mai più.

Vettel. Dopo i musi lunghi della Malesia, almeno si è rivisto bello combattente e grintoso, ci ha provato anche se non è stato all’altezza della strategia scelta dal muretto. Per fare certe cose ci vuole certa gente.

Verstappen. Bellissima manovra di difesa su Hamilton, il ragazzino sta sulle palle a tutti e i numeri dicono il perché. Questo qui, se non fa casini, lo troveremo per i prossimi 10 anni al vertice delle classifiche mondiali.

Tifosi. I giapponesi sono particolari, a volte ridicoli nel loro modo di tifare, di sicuro Suzuka rappresenta il modo migliore per far capire come vivere una passione e stare vicini ai propri idoli, per cui grandissimi tifosi nipponici!

Perez. Ci ha provato e lottato fin che ha potuto, non male il messicano che a volte tende a strafare e invece sta dimostrandosi bello sostanzioso in una gara in cui ha piegato pure il compagno di squadra.

Herbert. L’intervista via radio a Rosberg nel giro di rientro e trasmessa dalla TV inglese dimostra che ci vogliono le idee per fare del nuovo e la gente giusta per la domanda giusta. Da noi difficile ipotizzarlo…

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

IL BRUTTO

Williams. Spariti, strategia inesistente, macchine lente e i piloti arrancano. Che fine hanno fatto rispetto a due anni fa e l’anno scorso? Qualcosa non va…

McLaren. Patetica, senza carattere, lenta, coi tecnici che dicono ad Alonso “spingi” e lui che risponde “vorrei farlo…” roba da oggi le comiche. Eppure son tutti lì senza polemiche a capire che fare.

Ricciardo. Sotto tono, ha sbagliato partenza, assetto per la macchina, non si è difeso con nessuno dei rivali. Cosa gli è successo? Forse che circoli una strana aria… emiliana che lo ha destabilizzato a un tratto?

Haas. Fanno sognare in prova, in gara deludono, intanto son fuori dalla zona punti e avrebbero potuto farlo. Piloti da rivedere, Gutierrez al limite, Grosjean “scazzato” per come affronta la sfida.

Renault. Si vedono bene in pista per quel giallo metalizzato, per il resto sono l’ombra di cosa avrebbe dovuto essere una squadra così blasonata.

Pubblicità