F1: il bello e il brutto del GP degli USA 2018

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I promossi e i bocciati del Gran Premio degli Stati Uniti secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
21 ottobre 2018

IL BELLO

Raikkonen. Ha vinto nel modo migliore, libero da strategie, usando la testa e la freddezza contro due mastini come Verstappen e Hamilton alle spalle. Proprio nel giorno in cui 11 anni fa vinceva il titolo mondiale con la Ferrari (e la gara in Brasile).

Ferrari. Bravi nel ritrovare il gruppo con scelte giuste a livello tecnico, per cui si spera che il morale torni al massimo. Toccante il ricordo di Arrivabene all'ingegner recentemente scomparso, resta il nodo dirigenziale. E Vettel...

Verstappen. Ha corso da campionissimo, per come ha rimontato, per come si è difeso da Hamilton e per come ha attaccato Raikkonen, a dimostrazione che non molla mai e non sbaglia più come prima. Gara da incorniciare.

Hamilton. Più che al mondiale ha pensato alla gara perché prendersi certi rischi con Verstappen e volendo andare a caccia di Raikkonen era un motivo di orgoglio più che una strategia pensata a tavolino.

Hulkenberg. Porta a casa un altro piazzamento pesante per Renault, non lo si è visto mai in gara in TV ma c'era e ci sarà ancora in futuro.

Quarto posto per Vettel in America
Quarto posto per Vettel in America
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IL BRUTTO

Vettel. Sbadato in prova con penalizzazione in griglia, sbadato in gara dove manco il primo giro riesce a completare andando a sbattere contro Ricciardo. Poi bella la rimonta, ma con quella Ferrari è il minimo sindacale. 9 errori in 18 GP , qualcosa non torna caro Seb...

Mercedes. Strategia sbagliata con Hamilton con un pit anticipato che di fatto gli impedisce di vincere la gara (e il titolo), Bottas sacrificato e macchina non proprio al massimo della forma.

Stroll. Papà lo manda solo, in pista, e i disastri si vedono. Il ragazzino non riesce a venirne fuori, non fa gruppo, non dà indicazioni. Sembra quasi stia cercando un altro hobby per il futuro...

Leclerc. Paga per Grosjean che gli va dentro e gli rovina la macchina, ma stranamente è in calo nelle ultime corse. Pressione Ferrari o deconcentrazione visto che ormai il futuro è assicurato?

Red Bull. Stranamente capitano tutte a Ricciardo, che si ferma quando era nelle posizioni di testa e avrebbe potuto vincere o giocarsi la vittoria. Daniel lo ha capito da tempo che avrebbe fatto la cavia in squadra, ma così evidente proprio non se lo aspettava..

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