F1, il bello e il brutto del Gp d'Austria 2016

F1, il bello e il brutto del Gp d'Austria 2016
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I top e i flop del Gran Premio d'Austria secondo il nostro inviato al Red Bull Ring, Paolo Ciccarone
3 luglio 2016

IL BELLO

Hamilton. Bello grintoso, senza fronzoli e deciso, scontrarsi col compagno di squadra all’ultimo giro va benissimo, per lo sport lo spettacolo e l’autostima. Ha fatto bene a darci dentro anche se come strategia Nico ci vede meglio e lo beffa in pista.

Rosberg. Bello chiudere la porta, resistere e darci dentro deciso. Fa bene allo sport, allo spettacolo e all’autostima. Bellissimo ultimo giro con la macchina a pezzi pur di vedere il traguardo, gesto di altri tempi, di piloti osannati, a lui danno del cretino. A me è piaciuto. Almeno ci fa scrivere…

Verstappen. Mentre Ricciardo patisce l’assetto e mangia le gomme da paura, il piccolo olandesino zitto zitto a momenti si gioca una vittoria, se avesse avuto le gomme più fresche, e beffa ancora Raikkonen come in Spagna. Anche se non piace a tutti, quando guida se la cava ci sa fare.

Wehrlein. Con la Manor va a punti, finisce in lotta con la Williams, ci sa fare e porta il ferro da stiro che si ritrova a punti, che per la squadra valgono oro. Bravo e modesto, Mercedes ha fatto bene a farlo debuttare quest’anno, metti caso che qualcuno fra i titolari ne combini una grossa…

Pirelli. Fa il botto, letterale, ma non pare avere colpe. Ci si accorge di loro solo quando va male qualcosa in mondovisione, ma da quello che si sa fino a domenica sera non hanno colpe, ma han dato spettacolo senza volerlo…

IL BRUTTO

Vettel. Era arrivato in testa alla gara grazie alla strategia ma non ci sarebbe rimasto visto che gli altri erano a 4 secondi, quindi al primo pit se lo bevevano. Poi lo scoppio e il ritiro, roba da cambiare i pannolini, ma andarsene via senza parlare con la stampa non è che lo renda simpatico così come non è stato simpatico il sabato con la giornalista di Sky. La maglietta dell’Italia gli sarebbe servita per asciugarsi le lacrime di una gara andata a male…

Berger. Non ha corso ma nell’esibizione di contorno con le Procar BMW degli anni 80 ha tirato una staccata a Surer mandandolo fuori nella sabbia. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Anche se lui dice di non aver perso il vizio per il pelo…

Raikkonen. Un podio, ancora dietro a Verstappen. Una gara scialba, senza acuti. Si esprime a monosillabi, forse ottiene il massimo possibile, magari un altro anno di contratto, ma sarebbe bello vedergli fare qualche numero come si deve, i tifosi della Ferrari magari un guizzo lo gradirebbero anche se forse ottiene il massimo. Per lui, ovvio.

Force India. Partenza da schifo per Hulkenberg, che in prima fila non ne ha mai imbroccata una (pare Webber…) e poi uscita di pista di Perez con un freno esploso all’ultimo giro. Saranno pure indiani inglesi e vattelappesca, ma le gare bisogna finirle.

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