F1, i top e i flop di Monza: ecco cosa ha funzionato e cosa no

F1, i top e i flop di Monza: ecco cosa ha funzionato e cosa no
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Archiviato il Gran Premio d'Italia 2023 di Formula 1, è tempo di tracciare un bilancio
4 settembre 2023

Archiviata l’edizione 2023 del GP d’Italia a Monza, vale la pena ripercorrere alcuni retroscena che durante il week end sono saltati per fare spazio alla cronaca. Come sempre accade, ci sono cose che hanno funzionato, altre no. Proviamo a vedere quali, sperando che in futuro si ponga rimedio.

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Biglietti, un caos che crea problemi

Da quando sono stati messi in vendita i biglietti sulla piattaforma Ticketone, sono andati subito a ruba. Chi cercava posti in tribuna, trovava il tutto esaurito. Poi a un tratto arrivavano altri biglietti, e sempre lo stesso problema. Specialmente per i corporate, aziende che devono invitare manager e avere disponibilità certe, sono stati girati alla piattaforma on line, col risultato che un presidente era nella fila 15 e il suo assistente alla 12 e il cliente alla 10. Difficile lavorare così, specialmente dopo che alcuni siti, olandesi, polacchi e ucraini, sì proprio ucraini, hanno fatto incetta e rimesso in vendita i tagliandi con sconti del 20 per cento. Peccato che avessero aumentato i prezzi del doppio, per cui pure con lo sconto era sempre più caro.

Poi il crollo Ferrari, la mancanza di fiducia e i biglietti dei bagarini, cosa vietata in Italia, venivano rivenduti sotto costo e così ci siamo trovati sotto gara con una abbondanza di posti e tribune vuote da colmare. L’assurdo poi con le offerte last minute, dopo la pole Ferrari (che ha fatto vendere 1700 biglietti in più) e sconti che chi aveva pagato il biglietto a prezzo pieno o al doppio dai bagarini stranieri, non ha gradito. Urge una politica commerciale seria, che non faccia scappare le aziende e i tifosi. Idem per le salette ospitalità, in cui alcuni si sono lamentati del catering, dei collegamenti e via di questo passo. Consiglio, rivolgetevi a seller certificati e firmati F.1 oppure l’autodromo di Monza si doti di un ufficio commerciale adeguato a fronteggiare queste situazioni. Le tribune di domenica, per fortuna, hanno ridato lustro e dignità alla corsa, con tifosi, bandiere e tanta allegria. Totale 304.138 presenze, non è record come i 336 mila dell’anno scorso, ma un gran risultato viste le premesse. E’ stata davvero una gran festa, con una fan zone degna di menzione e attenzione per i pezzi presenti e gli spazi dedicati, questa è una ottima base di partenza per il futuro.

Accrediti stampa, solito problema

Con una sala stampa enorme, con 100 posti liberi a disposizione, sono stati rifiutati accrediti a testate e giornalisti di lungo corso, gente che negli ultimi 30 anni ha scritto pagine di F.1, facendola, non solo raccontandola. Colpa della FIA, secondo i monzesi, colpa dei monzesi secondo la FIA che ha ricevuto le domande di accredito. Una questione da risolvere in separata sede, poi ti ritrovi in sala stampa gente col pass VIP al collo, che non doveva nemmeno salire sulla palazzina, e a precisa domanda, qualcuno diceva che erano autorizzati da qualcun altro che non si sa bene chi. Stavolta, per fortuna, non hanno rubato niente dalla sala fotografi, dopo le negative esperienze del passato. Almeno a quanto ne sappiamo oggi. Si cercano ancora i pass spariti dal centro accrediti, poi ristampati in fretta e furia, ma al mattino dopo non ancora attivati, con gente che ha aspettato delle ore.

Per contro la sala stampa ha funzionato bene, grazie anche all’esperienza e alla passione dei ragazzi che ci hanno dato dentro. Bravo Matteo Losa, ma bravo anche Andrea Cremonesi, ex Gazzetta, alla sua prima esperienza nonché la figura di supporto di Marcello Pollini, da Imola, che con la sua quiete e calma ha risolto problemi, ha trovato soluzioni, senza alzare la voce, senza far casini. Un bel team che può solo migliorare e che deve sapersi imporre sulla FIA che non conosce il territorio. Da rivedere il servizio navette dal centro accrediti al circuito, spesso in ritardo, intasate e domenica sera dopo la gara erano del tutto assenti. Gente che si è fatta 4 km a piedi per tornare indietro: così non va, urge soluzione diversa.

L’influencer specializzata in F.1 che parla di viaggi e snobba il GP

Monza è stato anche teatro della presenza di influencer, noti e meno noti. Se la figura di Marco Camisani Calzolari, esperto di digital e docente universitario, ha dato lustro alle presenze, abbiamo anche notato nota figura che compare anche in TV. Domenica si è palesata la presenza alle 13,35 in sala stampa, ritoccata al trucco e sistemata ai capelli per avere il fotografo e il video maker a disposizione per raccontare la propria esperienza. Poi, durante la gara, invece che seguire almeno dai monitor cosa accadeva, parlava di viaggi, vaccinazioni e problemi da affrontare quando deve andare in giro per il mondo. Poi, sempre con fare superiore e altezzoso, 20 minuti prima che finisse la corsa abbandonava la sala stampa per altri impegni. Ogni tanto dice delle castronerie copiate da giornali e libri, fa passaggi in TV come se fosse un vate dell’automobilismo. Poi vedi colleghi professionisti rimasti fuori dal paddock e sala stampa e ti fai delle domande…D’altronde, come dice Sgarbi, se esistono gli influencer è perché esistono i deficienters. E qui ce ne sono tanti che seguono…

Viabilità, una scommessa quotidiana

Non sappiamo se chi ha studiato la viabilità attorno al GP abbia idea di cosa abbia fatto, di sicuro scoprire che il giovedì non è uguale al venerdì, che sabato chiudono degli accessi e che poi domenica ti ribaltano tutto, non è il miglior biglietto da visita. Ci diceva il comandante dei vigili di Biassono: “Tutti gli anni la stessa storia, noi in comune abbiamo sette accessi al circuito e quando parlo del problema deflusso, mi deridono e non ascoltano mai. Servono dei sensi unici obbligatori, perché se al mattino la gente arriva in ordine sparso, la sera vanno via tutti insieme, ma a quanto pare sono io il problema…”. Un piano congiunto probabilmente c’è, ma a quanto pare non ha funzionato, specialmente al sabato quando gli stessi dirigenti dell’ACI Milano e dell’autodromo, sono rimasti bloccati un’ora e un quarto nelle stradine del circuito. Gestione da rivedere, ma si sa, il GP arriva all’improvviso, è la prima volta che si fa e quindi bisogna inventarsi qualcosa…

Viabilità interna caotica per il pubblico

Al contrario degli altri anni, la zona paddock era totalmente inibita, impossibile avvicinarsi, a chi non avesse un pass. Gente col biglietto costretta dietro a transenne, dove ci sono i negozi e con una strettoia dove una sola uscita fungeva anche da entrata, con la gente ammassata e poi il monumento di Fangio a ostacolare il deflusso. Spostare le transenne e creare un varco alternativo, a quanto pare, era impresa impossibile. Idem per chi doveva andare alla fan zone, con il sotto passo al P11 intasato e le navette di servizio bloccate, con situazioni critiche per pedoni e autisti. Un caos unico senza gestione, sfuggito di mano a chi aveva programmato la faccenda. Idem per le navette del paddock club, con ingresso subito dopo il sottopasso da Vedano e blocco di chi doveva andare a parcheggiare, con intasamento della zona e con spazi ristretti. Va bene che il paddock è zona sensibile, ma se il pubblico, pagante, potesse avere almeno una minima possibilità di vedere cosa succede dentro (praticamente niente, ma almeno possono vedere) non sarebbe male.

Il dramma di Sticchi Damiani

Il weekend per il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani è stato particolarmente sofferto. In un incidente avvenuto il martedì, nel momento della conferenza stampa di presentazione del GP, la moglie ha subito diverse fratture, che hanno richiesto un intervento chirurgico di oltre 8 ore per essere curate. Il presidente si è diviso fra la moglie e gli impegni istituzionali, con viaggi su e giù per l’Italia per riuscire a seguire la famiglia e il lavoro. Il decorso operatorio sta andando bene e le condizioni di salute della signora sono in miglioramento, come ci ha detto lo stesso presidente ACI, al quale va la solidarietà e gli auguri di una pronta guarigione per la sfortunata signora.

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