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I team di Formula 1 non scenderanno in pista in Bahrain per i test fino a giovedì, ma a quanto pare il fronte tecnico è già piuttosto caldo. E a portare soluzioni al limite sarebbero i soliti sospetti. Giorgio Terruzzi, sul Corriere della Sera, racconta di una Mercedes W13 pronta a cambiare pelle, come già preventivato da una serie di insistenti indiscrezioni negli ultimi tempi. Ma a stupire sarebbe l'entità di questa evoluzione. Terruzzi parla di una monoposto "quasi del tutto sprovvista di fiancate", con una "sistemazione fantasiosa ma efficace dei radiatori, nella zona più alta della carrozzeria". Modifiche cui conseguirebbero prestazioni "a dir poco impressionanti, con guadagni già leggendari, di parecchio superiori al secondo per giro".
Si tratterebbe, quindi, di una "versione B" pronta a stupire. E a far inviperire la concorrenza. La Mercedes non è nuova a questo modus operandi: nella seconda tornata di test a Barcellona nel 2019 portò una vettura completamente diversa da quella presentata in pista una settimana prima. Rispetto ad allora, c'è una differenza sostanziale, il budget cap. Terruzzi, citando addetti ai lavori, lo definisce "facilmente aggirabile delegando a strutture o società terze compiti e costi che sfuggono a ogni controllo". Verrebbe anche da pensare che, semplicemente, la Mercedes possa aver portato in pista una sorta di segnaposto meccanico, usufruendo di una monoposto a uno stadio di sviluppo molto meno avanzato rispetto a quanto già pronto, e conteggiato nel calderone degli esborsi.
C'è poi, naturalmente, la questione della liceità delle soluzioni che la Mercedes avrebbe implementato sulla W13. La Federazione aveva promesso un giro di vite per quanto riguarda eventuali interpretazioni troppo fantasiose delle nuove normative, il cui intento, dopotutto, era quello di semplificare, e non portare a un'ulteriore sofisticazione. Auto Motor und Sport, nei giorni scorsi, aveva parlato di alcune soluzioni per il Bahrain che avevano attirato l'attenzione dei delegati tecnici della FIA, pronti a tarpare le ali ai team.
Il timore, insomma, è che la Mercedes tiri fuori dal cilindro qualcosa di furbesco come il DAS, stupefacente soluzione al limite che la Mercedes adottò nel 2020 e che fu bandita dalla FIA solo a partire dalla stagione successiva. La preoccupazione, riportata da Terruzzi, è che non venga rispettato lo sprito del nuovo regolamento tecnico, "votato a rendere più omogeneo il panorama tecnico a favore di una maggiore competitività tra le varie vetture". Ma la fantasia dei progettisti non è facilmente arginabile.
Dalle soluzioni viste in pista a Barcellona, si intuivano già diverse interpretazioni del nuovo regolamento, destinate, prima di tutto, a incuriosire gli stessi tecnici. Che - come ci ha spiegato il CTO di Alpine, Pat Fry, a Barcellona - hanno analizzato centinaia di foto della concorrenza. Se convergenza tecnica deve essere, se ne parlerà più avanti. Ma le copie difficilmente sono migliori dell'originale. E la Mercedes, forte delle sue risorse strumentali, spaventa la concorrenza. Perché una soluzione estrema ed efficace potrebbe essere molto difficile da replicare.