F1. I motori V10 stanno per tornare: ecco quali sono i team favorevoli e quali contrari al ritorno al passato

F1. I motori V10 stanno per tornare: ecco quali sono i team favorevoli e quali contrari al ritorno al passato
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Il ritorno dei motori V10 in Formula 1 potrebbe essere più vicino del previsto, ma il Circus si spacca a metà tra i team favorevoli e chi non vorrebbe tornare al passato
19 marzo 2025

È prettamente nel DNA della Formula 1 andare veloce, pensare al futuro. Ma qualche volta, guardarsi alle spalle potrebbe essere la soluzione. Non sono, infatti, poche le preoccupazioni dei Costruttori nei confronti dei motori che debutteranno il prossimo anno con il nuovo ciclo tecnico insieme ai carburanti 100% sostenibili. Motivo per cui sta prendendo sempre di più piene del paddock l’idea di poter tornare al passato con i motori V10.

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Tra i primi a parlare di questa possibilità, quasi più per malinconia dell’iconico suono che ha rimbombato negli autodromi in giro per il mondo fino al 2005, è stato Mohammed Ben Sulayem. “Dovremmo prendere in considerazione una serie di direzioni, tra cui il suono ruggente del V10 alimentato con carburante sostenibile” aveva infatti dichiarato il mese scorso. Sulla stessa filosofia del Presidente della FIA anche Stefano Domenicali che ha auspicato un ritorno ad un motore più “tradizionale”, come il V10, per poter fare a meno dell’ibrido grazie alle benzine sostenibili.

Infatti, proprio intorno a questo punto si basa la volontà di prendere in considerazione un passo indietro. Utilizzare un motore V10, infatti, alimentato da carburanti 100% sostenibili renderebbe il mondo della Formula 1 molto più economico, oltre ad avare un progetto più facile da realizzare rispetto a quelle che saranno le power unit che debutteranno il prossimo anno con il nuovo regolamento tecnico, 50% ibride e 50% endotermiche tramite l’uso di e-fuel. I motori del 2026, oltre ad una non semplice produzione, hanno comportato anche ad una sostanziale modifica a livello aerodinamico delle monoposto, che preoccupa molto i team e la stessa FIA. Invece, tornare ai motori V10 potrebbe semplificare di molto le cose in quanto consentirebbe una diminuzione delle dimensioni ma soprattutto del peso delle monoposto, andando a favorire anche lo spettacolo in pista e un maggiore incentivo alla presenza di motoristi, anche privati, nella griglia del Circus.

A parlare nel concreto di questa possibilità è stata la testata tedesca Auto, Motor und Sport. Secondo il giornalista Michael Schmidt, infatti, il management della Formula 1 starebbe guardando con timore alla nuova era tecnica che debutterà nel 2026. La principale paura riguarda la creazione di una situazione disequilibrata in pista, idea portata avanti anche da Adrian Newey che ha parlato di una “Formula Motore”. Sicuramente cambiare elementi base come la struttura delle vetture, le loro power unit, i carburanti che saranno completamente sostenibili e le gomme in una sola volta potrebbe mettere in seria difficoltà team che hanno a disposizioni meno risorse, sia economiche che di personale, per diversificare il lavoro in sede, in quanto, almeno per questa prima parte di stagione, dovranno lavorare sia sul 2025 che sul 2026 in contemporanea. 

Infatti, come ha anticipato già qualche tempo da Newey, si potrebbe assistere al dominio di un singolo team, come avvenuto nei primi anni dell’era turbo idrida con Mercedes, e potrebbe spingere gli altri costruttori ad abbandonare il progetto Formula 1; questo è in completa controtendenza rispetto a quello che era il motivo alla base del cambio regolamentare del prossimo anno, ovvero incentivare nuovi costruttori ad entrare in griglia, cosa che ha effettivamente funzionato dato l’ingresso di Audi. La categoria, sempre secondo quanto riportato dalla testata tedesca, starebbe considerando l’idea di prorogare le attuali regole di due anni, per poi passare direttamente ai motori aspirati dal 2028. “Alcuni interpretano la mossa del Presidente come un tentativo di evitare un flop – ha scritto Schmidt - Se le preoccupazioni delle squadre si riveleranno fondate, la responsabilità spetterà alla FIA, che ha scritto le regole. Altri suggeriscono che Ben Sulayem voglia aiutare la nuova arrivata Cadillac, in quanto si dice che sia emotivamente vicino al marchio General Motors”. In effetti, questo cambio di rotta sarebbe perfetto per il team americano che per due anni utilizzerà i motori della Ferrari per poi passare ai propri motori, i V10 teoricamente, avendo così due anni a disposizione per poterci lavorare, anche senza alcuna conoscenza pregressa.

Ferrari F2003-GA, il V10 da 845 CV di Schumacher
Ferrari F2003-GA, il V10 da 845 CV di Schumacher

Al momento la Federazione avrebbe già iniziato ad istituire un gruppo di lavoro per valutare se sia realmente fattibile un ritorno ai V10 con l’utilizzo di carburanti sostenibili in Formula 1. Tuttavia, questa possibilità risulta ancora remota dati i grandi investimenti che sono stati già fatti per il prossimo ciclo regolamentare. Ma non tutti i team sono sembrati contrari a questa evenienza e un insider avrebbe ironizzato: “I costruttori che stanno esercitando la pressione maggiore sono quelli che sanno già di essere indietro con il loro motore del 2026”. Ad esempio, Red Bull si è dichiarata favorevole ad un ritorno al passo con i V10 in quanto preoccupata del 2026, anno in cui utilizzerà per la prima volta delle power-unit prodotte internamente con il supporto di Ford, motivo per cui teme di partire svantaggiata rispetto ad altri Costruttori che da anni operano in questo campo, come la Scuderia. Proprio la Ferrari è sembrata favorevole a questo nuovo piano per il futuro.

Contrari, invece, sono Audi ed Honda. La prima ha deciso di entrare in Formula 1, acquistando Sauber, proprio grazie a questa nuova generazione di vetture ibride con benzine sostenibili; i giapponesi hanno accettato di restare nella categoria, ma questa volta al fianco di Aston Martin, proprio per lo stesso motivo dei tedeschi. Anche se la Casa di Stoccarda ha un motivo in più: il motorsport è sostanzialmente un laboratori a cielo aperto per loro, dunque potranno sfruttare tutte le conoscenze acquisite e testate in F1 per il prodotto stradale. Mercedes non è sembrata entusiasta di questa possibilità, preferendo restare con l’attuale piano del 2026 e non tornare ai V10 in tempi brevi. “Non saremmo pronti per l’immediato dato che tutta la progettazione è sui motori del 2026, dunque meglio una soluzione a lungo termine” ha commentato Toto Wolff.

Decidere di cambiare in corso d’opera sarebbe controproducente per la Formula 1 perché Audi ed Honda potrebbero decidere di mollare il progetto. Ma soprattutto negli ultimi tre anni tutti i Costruttori hanno investito almeno mezzo miliardo di dollari in nuove tecnologie e infrastrutture, e lo stesso vale per i fornitori di carburante. Inoltre le squadre dovrebbero anche ammortizzare gli investimenti già effettuati, visto che da gennaio sono già nelle gallerie del vento con le monoposto del 2026. Tutto questo, dunque, significherebbe per loro un grandissimo spreco di tempo, risorse e denaro. Al momento né la Formula 1 né la FIA hanno rilasciato dichiarazioni chiare sulla direzione che prenderà la categoria. Bisognerà dunque attendere per vedere come si evolve la situazione e quale campo eserciterà la pressione maggiore.

Poiché il mantenimento delle attuali normative non è pratico e la loro applicazione comporterebbe azioni legali da parte delle parti lese, si sta valutando anche un piano alternativo. Un compromesso che porterebbe le normative sui motori del 2026 ad essere valide solo per tre anni anziché cinque, cosa consentita dagli statuti della FIA. Ciò consentirebbe il passaggio ai motori aspirati a partire dal 2029, proprio come auspicato da Wolff. Ad ogni modo il fattore tempo è determinante. Sicuramente delle modifiche non potranno essere prese in estate, ma soprattutto bisogna avere le idee chiare sul fatto se il V10 sarebbe davvero la soluzione perfetta o meno. Ma sicuramente, un piccolo motore turbo offrirebbe molti più vantaggi e avrebbe maggiore rilevanza per le case automobilistiche rispetto a un grande motore aspirato. ​​

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