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Non solo lotta in pista ma anche fuori, con accuse velate, discussioni latenti e dubbi sulla correttezza della Mercedes. Red Bull e il suo staff le stanno provando tutte contro l'armata tedesca e specialmente Helmut Marko, austriaco come Toto Wolff, non perde occasione per lanciare l'amo. Stavolta a far discutere sono state le prestazioni velocistiche delle Mercedes in Turchia mentre le Red Bull hanno faticato a reggere il passo.
Secondo Chris Horner la colpa è "della finestra di utilizzo della nostra monoposto", ovvero fuori da certe regolazioni, la macchina non va come dovrebbe. Intanto la Red Bull fa la sorpresa e la dubbiosa per la sorprendente potenza del motore Mercedes in Turchia, che otteneva velocità di punta migliori rispetto a quelle della Red Bull. La motivazione può essere giustificata anche grazie alle scelte aerodinamiche fatte dai due rivali.
Mercedes aveva una conformazione molto carica, con una ala posteriore ad alto carico aerodinamico, flap rettilinei di maggior profondità e corda. Inoltre utilizzava anche il piccolo alettone posto sulla pinna finale del cofano motore. La Red Bull, invece, aveva una ala posteriore a basso carico aerodinamico, flap principale a cucchiaio ed elementi di corda e profondità minori. Inoltre non utilizzava il piccolo alettone sul cofano motore (la Red Bull non ha mai utilizzato questo elemento in tutte le gare del campionato fino ad ora svolte).
In teoria la Red Bull con questa ala doveva ottenere velocità di punta più elevate in rettilineo, ma cosi non è stato. Da questo i dubbi e le accuse alla Mercedes. Nella tabella delle velocità massime, spicca invece la Ferrari di Leclerc e pure Giovinazzi e Raikkonen se la sono cavata bene. Hamilton è a metà classifica con 327 orari ma Verstappen è indietro, con una delle velocità di punta più basse. E allora, ha ragione Marko quando dice che Mercedes ha qualcosa in più oppure la verità è di Horner, cioè se non sei nelle fasce giuste di regolazione, la Red Bull non va? Il resto nelle prossime puntate..(ha collaborato al testo Gabriele Pirovano)