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L’occhio va di sfuggita a quella monoposto grigio argento che ha vinto gli ultimi tre mondiali. Poi un sospiro forte e si riparte con la nuova avventura. Nico Hulkenberg rischia di passare alla storia come il pilota delle occasioni mancate. Talento puro, con la A1 GP e Willi Weber come manager si era imposto subito a livello internazionale. Poi l’arrivo in F.1, Weber alle prese con problemi vari in Germania e quello che era un avvio promettente, è finito in un girone in cui la fortuna o la sfiga, fate voi, ci hanno messo lo zampino. Ultimo esempio, l’accordo fra Hulkenberg e la Renault, avvenuto sul finire di stagione nel 2016. Poi, pochi giorni dopo, l’annuncio del ritiro di Rosberg dalla F.1 e un posto libero alla Mercedes. Roba da mangiare le mani se non di più…
”Beh, se vogliamo scherzarci sopra non dovevano nemmeno cambiare il nome sulla macchina, c’era già Nico per cui potevano mantenerlo… No, devo dire che la decisione di Rosberg di ritirarsi ha sorpreso tutti, nessuno aveva avuto il sentore che potesse fare una cosa del genere (e quindi tenersi libere le mani all’occorrenza, ndr…) e quando lo ha fatto, io avevo già firmato il contratto al pari di tanti altri. Non c’è stata nessuna possibilità di andare in Mercedes, io rispetto gli impegni presi e con Renault sono approdato in una squadra al top, di un grande costruttore e quindi mi aspetto di progredire e portare avanti la struttura fino al successo finale. E’ una sfida difficile che ho accetto volentieri, sono orgoglioso di far parte di questa avventura”.
Sarà e ci crediamo, ma vedere che da tedesco si libera un posto nella squadra tedesca di maggior successo degli ultimi anni, è qualcosa che ti lascia l’amaro in bocca. Se solo avessi aspettato a firmare…”No, era il momento giusto. Con Force India abbiamo fatto grandi cose, ma è un team privato, Renault è un team ufficiale, è un grosso passo in avanti per me, ne sono felice”. Già, ma dopo il ventilato interessamento della Ferrari per sostituire Raikkonen, dopo la Mercedes che aveva un posto libero, riuscire a entrare alla Renault sembra essere l’ultima occasione per ben figurare. E la speranza è che ciò avvenga “Il potenziale è enorme, lo staff preparato, la squadra ha già vinto dei mondiali, c’è da essere felici”.
Come vedi la nuova stagione? Si andrà più veloci, c’è il rischio di un maggior pericolo per le vie di fuga che non sono adeguate alle velocità in curva delle auto attuali…”La sicurezza è al centro del lavoro della FIA e della Renault, non credo ci saranno particolari problemi anche se in curva si va più forte. La differenza, secondo me, sta nell’approccio fisico alla guida. Non ho cambiato il mio modo di allenarmi o mangiare, ho solo insistito sul collo perché è la parte più sollecitata in curva con queste monoposto. Ecco, se uno non è allenato bene, ma lo escludo visto che siamo in F.1, la fatica potrebbe portare a fare errori sul finire di gara. E questo può portare a incidenti o uscite di pista. Ma non sono le macchine il problema”. E quindi, in conclusione di questa prima fase di test cosa ci dici? “Direi che sta andando bene come previsioni della vigilia. La squadra ambisce al 5 posto nel mondiale, credo che potremo farcela e magari giocarcela anche per qualche podio anche se sognare una vittoria non mi dispiacerebbe. Siamo solo all’inizio, credo che in Australia avremo una prima idea di come andrà e poi tutto dipenderà da come verranno sviluppate le macchine dai vari team”.