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La settimana di pausa dopo la gara brianzola è definitivamente andata in archivio e la Formula 1 è tornata in pista per il diciassettesimo appuntamento stagionale, il Gran Premio d’Azerbaijan 2024. Prima che l’attenzione si focalizzasse sul tracciato cittadino di Baku, i riflettori del Circus si sono posato sull’annuncio di Adrian Newey in Aston Martin. Ecco il commento di Christian Horner riguardo la decisione del suo ormai ex ingegnere di punta in Red Bull e in vista della lotta con la McLaren e Lando Norris per i titoli Costruttori e Piloti.
La storia tra il progettista più vincente della Formula 1 moderna e la Red Bull ha avuto fine il 25 aprile 2024, quando è stata ufficializzata l’intenzione di Adrian Newey di cercare altre sfide per il proseguo della sua carriera. È stato visto altre volte al fianco del team di Milton Keynes, rispettando i suoi obblighi che lo terranno legato alla Red Bull fino al primo trimestre del 2025, ma i rapporti tra Newey e il reparto racing dei campioni del mondo sono cessati già da tempo. Molte sono state le squadre che hanno fatto la corte all’ingegnere inglese. Prima tra tutte la Scuderia Ferrari che lo voleva a Maranello per costruire le basi in ottica della prossima era della Formula 1 con il nuovo regolamento tecnico delle monoposto che debutterà nel 2026. L’offerta messa sul tavolo da Frédéric Vasseur e John Elkann, compresa la possibilità di lavorare anche nel mondo della progettazione di vetture stradali, della vela con Giovanni Soldini e dell’Endurance con il WEC, non ha soddisfatto le richieste di Newey.
La sua decisione finale è stata quella di restare in Inghilterra, a pochi chilometri da Milton Keynes, a Silverstone, dove si trova il futuristico quartier generale dell’Aston Martin, visitato già nel mese di giugno con un tour privato della struttura. Quanto offerto dalla squadra di Lawrence Stroll ha lasciato pochi dubbi a Newey che ha preferito accettare il loro accordo diventando anche azionista del team. L’annuncio è avvenuto in pompa magna con una conferenza organizzata nella sede di Aston Martin e alla presenza di tutta la squadra, compresi i due piloti, Lance Stroll e Fernando Alonso. Mai prima nella storia della Formula1 un tecnico aveva avuto tale accoglienza e questo ha suscitato non pochi malumori in Red Bull. "È stato ovviamente un grande annuncio da parte di Aston. Adrian ha sempre avuto la tendenza a fare le cose a modo suo. Ma è stato ovviamente è stato un grande momento per quella squadra. Hanno scelto di festeggiarlo forse potenzialmente un po' prematuramente dato che il suo contratto con noi non è ancora finito” ha commentato Christian Horner nella conferenza stampa di Baku.
“Che abbia scelto di andare in Aston Martin non è una grande sorpresa – ha proseguito il team principal della Red Bull - Penso che stesse diventando sempre più chiaro che quella era la strada che avrebbe preso. Questa ovviamente sarà una nuova sfida per lui e noi saremo tristi nel vederlo andare via l'anno prossimo. Ma gli auguro tutto il meglio per il futuro. Ripenso, con grande affetto, al tempo che, i quasi 20 anni che abbiamo trascorso insieme, nonostante gli alti e bassi durante quel periodo. Ma guardiamo al futuro. E penso che siamo ben posizionati per questo. Adrian è ovviamente molto creativo, non è il tipico progettista. Penso che sia l'unica persona in Formula 1 che lavora ancora su un tavolo da disegno. Quindi inevitabilmente ci sarà un processo in cui dovranno conoscerci a vicenda, lui ed Aston Martin, come lavorano e così via. Ma sì, è unico sotto molti aspetti e penso che Aston cercherà ovviamente di attingere alla sua enorme esperienza”.
Quello di Newey non è l’unico addio con cui la Red Bull dovrà fare i conti. Infatti, il loro direttore sportivo, Jonathan Wheatley, andrà via da Milton Keynes per diventare il futuro team principal di Audi, quando debutterà ufficialmente in Formula 1 nel 2026 al posto della Sauber. “Jonathan ha fatto un ottimo lavoro inizialmente come team manager e poi come direttore sportivo per noi. Ha fatto parte del viaggio negli ultimi 19 anni e nella nostra 20esima stagione. Siamo molto grati per quello che ha fatto e per lo sforzo che ha profuso in quel periodo. Un'opportunità come questa di diventare un team principal si è presentata. Quindi non abbiamo certamente cercato di frenarlo in alcun modo e gli auguriamo la migliore fortuna per il futuro. Ma questo, a sua volta, consente di progredire all'interno della nostra organizzazione. E annunceremo molto presto la struttura che è una successione al passaggio di Jonathan ad Audi” ha commentato Horner.
Il team principal della Red Bull è al centro dell’attenzione del paddock a Baku anche per un altro motivo. A differenza della passata stagione, dove tutto sembrava scritto già a partire dai primi Gran Premi, il team di Milton Keynes sta attraversando un periodo di crisi con la RB20 che non ha performando come previsto. Un problema è stato già individuato, hanno confermato sia Horner che Sergio Perez, ma la soluzione non è attuabile in tempi brevi. Solamente sette appuntamenti mancano alla fine del campionato, e la Red Bull sta vedendo il titolo Costruttori scivolare via dalle loro mani gara dopo gara. Sette lunghezze li separano dalla McLaren, ma quello che adesso li preoccupa ancora più seriamente è il mondiale piloti. Lando Norris si trova a 62 punti da Max Verstappen, e l’olandese vede ormai remote le possibilità di conquistare il quarto titolo iridato. In suo soccorso, però, arrivano le diatribe interne alla McLaren che, tramite le “papaya rules”, non ha voluto puntare solo ed esclusivamente su Norris, lasciandolo gareggiare apertamente con il compagno di squadra Oscar Piastri; questo è stato validp però fino alla gara di Monza dato che Andrea Stella ha annunciato di dare priorità all'inglese. Sottraendosi a vicende punti preziosi, con a Ferrari e la Mercedes che si aggiungono a questa spartizione, Verstappen continua a mantenersi in lotta nonostante non centri la vittoria da ormai due mesi.
“Rispetto a tre mesi fa, penso che l’umore nel team sia abbastanza positivo. Voglio dire, sicuramente Monza è stato un fine settimana difficile per noi – ha proseguito Horner - ma penso che da ogni aspetto negativo ne venga fuori uno positivo. E credo che la negatività di quel weekend abbia esposto alcune aree chiave della vettura con cui ci siamo confrontati per un po' di tempo, dandoci una direzione chiara. E quindi, sai, l'intero team, dai piloti che passano molto tempo al simulatore, fino a ogni singolo reparto, è davvero determinato e spinge il più forte possibile. Ci sono state lunghe ore a Milton Keynes in questo momento da parte di tutti gli uomini e le donne lì dietro. E speriamo di poter cambiare le cose, e spesso accade molto rapidamente. Voglio dire, abbiamo vinto sette Gran Premi quest'anno con Max; il massimo dato che qualsiasi altro pilota ha solo due vittorie. Abbiamo avuto alcuni squilibri nella macchina che abbiamo cercato di capire e penso che ora abbiamo una direzione chiara su questo. Ma, ovviamente, ci vuole un po' di tempo. Una cosa è capire il problema, un'altra è affrontarlo e mettere sulla macchina le parti che consentono che ciò accada”.
“C’è ancora tutto da giocare per i due campionati. Voglio dire, ovviamente Max nel campionato piloti ha un solido vantaggio, ma non è niente che puoi dare per scontato con otto gare rimaste. Quindi ne siamo molto consapevoli con gare e gare Sprint. Bastano un paio di brutti weekend e grandi weekend da Lando, e all'improvviso è molto più vicino. I costruttori, è una corsa a tre scuderia. Voglio dire, ovviamente abbiamo otto punti di vantaggio sulla McLaren, ma non puoi nemmeno escludere la Ferrari che si è insinuata silenziosamente in questa situazione. Quindi è una lotta senza quartiere per le ultime otto gare rimanenti. Se mi sto divertendo? Assolutamente no. Non ti diverti mai quando le tue auto non sono performanti. Siamo all'altezza? Assolutamente. E non ho mai visto una squadra più motivata e impegnata come lo è attualmente” ha chiosato Horner.