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Il CEO della McLaren, Zak Brown, è sicuro. Un incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen è «solo questione di tempo», ha spiegato ad Autosport. Brown ha anche individuato il momento in cui a suo avviso potrebbe accadere, cioè quando entrambi saranno «determinati a non lasciare la presa all’ingresso di curva 1», con la naturale conseguenza di un ritiro per i due rivali per il titolo. «Credo che sia fantastico per la F1 – ha aggiunto Brown – finora a Lewis è andata piuttosto liscia, a parte quell’anno con Nico Rosberg. Penso sia una grande rivalità. Credo che Max abbia costretto Lewis a dare di più. Non che ce ne fosse particolare bisogno. Ma Lewis è sicuramente è al top della forma». Da un doppio ritiro dei due litiganti potrebbe godere, come il proverbiale terzo, la McLaren. Ecco da dove nasce l’interesse particolare di Brown per le dinamiche tra i due.
Ma il CEO della McLaren ha ragione? Verrebbe da dire che qualche acredine stia bollendo in pentola. Per ora, il più arrembante dei due è stato sicuramente Verstappen, che in partenza ha spesso dimostrato una verve frizzantina. Se al posto di Hamilton, vecchio volpone che sa benissimo che le gare non si vincono allo start, ma si possono perdere, ci fosse stato un pilota con meno esperienza, la sensazione è che si sarebbe già verificato un contatto. In questa prima parte di stagione, Lewis sta pensando come un ragioniere, facendo prevalere la freddezza all'eccesso di aggressività, peccato che, per la verità, Hamilton non ha mostrato spesso in carriera, fatto salvo il periodo di botte da orbi con Rosberg.
A ben vedere, è il frutto di un privilegio. Verstappen si lancia nel vuoto perché è consapevole di combattere contro una corazzata imbattibile negli ultimi anni. E se la Red Bull e la Mercedes, sul giro secco, in Spagna giocavano sostanzialmente ad armi pari, non è stato così per il passo gara. Sapendo di avere l'acqua alla gola, Max, nel caso in cui non parta in pole, tenta il tutto per tutto ad inizio corsa, cercando di guadagnare abbastanza terreno per gestire il GP. E questa è un'esigenza che Lewis non sente, perché sa di poter rimediare a tempo debito, vuoi per la strategia, vuoi per la monoposto che si ritrova per le mani. Non è detto che questa situazione di sostanziale equilibrio permanga. Anzi. E un eventuale contatto potrebbe destabilizzare i rapporti di cordiale rivalità tra Max e Lewis. A tutto vantaggio dello spettacolo, ovviamente.