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Sul mancato rinnovo di Lewis Hamilton con la Mercedes si è ormai detto di tutto. Pretende 50 milioni di euro. Vuole assicurarsi di restare ambasciatore Mercedes a vita. In un'operazione che ricorda le televendite dei materassi degli anni Novanta, esige un omaggio da nulla, una Project One - costo 3,5 milioni di euro - gratis. Quanto ci sia di vero in queste supposizioni non ci è dato sapere. L'unica certezza, a gennaio inoltrato, è che il sette volte campione del mondo dal primo gennaio è ufficialmente svincolato.
I suoi detrattori gioiscono al pensiero di un possibile ritiro, fantasticando su quella che diventerebbe una Formula 1 dall'esito leggermente meno scontato. I fan si disperano, non capendo perché le trattative si stanno protraendo per così tanto tempo. Una chiave di lettura interessante la offre quel vecchio volpone di Bernie Ecclestone. Il vulcanico ex numero uno della F1, 90 anni compiuti a ottobre, spiega in un'intervista a Blick: «È tutto show. Si tratta di un escamotage per tenere Hamilton alla ribalta della cronaca in queste settimane noiose per il motorsport».
C'è da credergli? Ecclestone conosce bene i sottili meccanismi della F1, e anche le velleità da star di Hamilton. Che effettivamente adora stare al centro dell'attenzione. E quale modo migliore di farlo se non facendosi desiderare? Chi propone la sensata alternativa rappresentata da George Russell si dimentica di due ordini di motivi per cui Daimler è interessata a proseguire il rapporto con Hamilton. Il primo è il suo ruolo all'interno del team, come parte di un meccanismo ben oliato che porterebbe, salvo colpi di scena, agli ennesimi titoli mondiali.
Il secondo, non meno importante, è il peso di Hamilton a livello di immagine. Che piacciano o meno i suoi atteggiamenti - a volte francamente fastidiosi - Hamilton è il pilota più rappresentativo di questa era della F1. E il più famoso, riconoscibile anche da chi la F1 la mastica pochissimo. Hamilton - star, insieme al suo fido Roscoe, della più recente pubblicità della Classe S - ha un potenziale enorme a livello di marketing per Daimler. Cosa che al momento non ha Russell, per quanto estremamente talentuoso. Se il gioco del rialzo valga la candela lo deciderà Daimler. Ma, a sentire Ecclestone, le trattative infinite sono solo l'ultimo atto dello spettacolo di casa Mercedes.