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Con l’annuncio ufficiale dell’accordo fra Toyota e Haas per lo scambio tecnologico, emerge un altro aspetto importante negli accordi di F.1. Haas, infatti, aveva la propria base tecnica a Varano presso Dallara Automobili, dove un centinaio di ingegneri seguivano lo sviluppo e la costruzione dei particolari della monoposto. A creare problemi, secondo quanto appreso da nostre fonti, era il costo di alcuni ricambi, come alettoni e fondo estrattore, con costi che partivano da 280 mila euro solo per l’ala anteriore e superavano i 450 mila per il fondo.
Alla ricerca di alternative, ma soprattutto di risparmio, Haas ha raggiunto un accordo con Toyota, tanto che prima dell’ufficializzazione della sinergia, il team americano aveva già dato mandato alla struttura di Colonia per la fabbricazione di pezzi, come alettoni e fondo. In attesa di capire se sarà il primo passo per la cessione del team a Toyota, che non è iscritto come motorista a partire dal 2026, per Dallara si potrebbero aprire altre collaborazioni più importanti. A Monza, durante il GP dello scorso settembre, ci sono stati incontri fra i manager Dallara e Alpine per definire e verificare la possibilità di collaborazione. Da quanto abbiamo appreso il primo step riguarderebbe le vetture che corrono nel WEC, con un possibile passaggio di costruttore. Ma visto l’esperienza di Dallara, e soprattutto le conoscenze di Aldo Costa come DT (ex Minardi, Ferrari e Mercedes) l’idea sarebbe quella di affidare a Dallara anche il progetto, o la collaborazione, per la F.1, con una duplice sinergia che coinvolga maggiormente Alpine e Dallara.
In fondo, il passaggio al motore Mercedes per Alpine, un motore che Aldo Costa conosce benissimo per averci vinto una serie di mondiali di fila, semplificherebbe le cose e darebbe quella accelerata che ha fatto giurare a Flavio Briatore di salire sul podio in tempi brevi. Cosa esclusa con lo staff tecnico attuale di Enstone, ma possibilissimo con la mano di Dallara in aiuto. A margine di questo, ci sono poi le voci sulla cessione del team. Da Enstone sono sicuri che il nuovo team principal, Oaeks, ex socio di Mazepin in F.2, sia l’artefice di una cordata che coinvolge, tramite prestanomi, lo stesso Mazepin interessato a rilevare il team e a far correre il figlio con un altro pilota estone. Ma il presidente Luca De Meo ha fermamente smentito, sulle colonne de L’Equipe, l’ipotesi di vendita del team.