F1: Haas, meglio un Hulkenberg oggi che un Mick Schumacher domani

F1: Haas, meglio un Hulkenberg oggi che un Mick Schumacher domani
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La Haas per il 2023 ha deciso di avvalersi dei servigi di un pilota esperto come Nico Hulkenberg, rinunciando al giovane Mick Schumacher. Al contrario di quanto può sembrare, è una scelta lungimirante per il futuro
31 gennaio 2023

A guidare la Haas VF-23, di cui è stata presentata oggi la livrea, nella stagione 2023 di Formula 1 saranno Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg. Un duo di piloti particolarmente esperto - Magnussen quest’anno compirà 31 anni e Hulkenberg 36 – che ha fatto storcere il naso a chi avrebbe preferito vedere Mick Schumacher continuare la sua avventura nella scuderia americana in cui ha militato per due stagioni. Vista l’età dei due piloti in questione, sorge spontanea una domanda: meglio un Hulkenberg oggi o un Mick Schumacher domani?

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In pochi avrebbero pensato di porsi un interrogativo del genere mentre Hulkenberg demoliva la concorrenza nelle categorie minori in un’epoca in cui era lui il talento considerato come il futuro del motorsport tedesco. Come spesso accade, però, in F1 Hulkenberg non è riuscito a lasciare lo stesso solco tracciato nelle serie propedeutiche, arrivando solo a un passo dal podio, senza mai coglierlo nel corso del suo lungo percorso in F1. Schumacher, invece, si è dimostrato un diesel nelle categorie minori, ma nella massima serie è difficile avere il tempo per crescere lentamente, anche a fronte di un cognome così pesante, capace di evocare suggestioni irresistibili.

Nico Hulkenberg, pilota della Haas per la stagione 2023 di F1, compierà 36 anni ad agosto
Nico Hulkenberg, pilota della Haas per la stagione 2023 di F1, compierà 36 anni ad agosto

La Haas, al momento, è una scuderia che può contare su una base solida, non solo dal punto di vista finanziario, grazie all’arrivo del title sponsor MoneyGram, ma anche dal lato tecnico, in virtù delle partnership con Ferrari e Dallara che hanno consentito al team di “attecchire” in una F1 in cui i nuovi team rischiano di appassire come piante curate da chi ha il pollice nero. Ma l’obiettivo è quello di perfezionare un salto di qualità, per piazzarsi con continuità a centro classifica. E per centrarlo, la scuderia di Kannapolis ha bisogno esattamente del tipo di piloti che ha scelto.

Se la priorità è crescere come scuderia, servono piloti esperti, in grado di dare un feedback preciso non solo sulle novità portate in pista, ma anche sulla direzione futura degli sviluppi. Questo senza incappare nei classici errori di gioventù che, comprensibilmente, vengono commessi da tutti i piloti giovani, anche i più talentuosi. L’esperimento condotto nel 2021 per ragioni finanziarie, con i due rookie Nikita Mazepin e Mick Schumacher, non ha funzionato. E la Haas, complice il divorzio dal russo, ha scelto il navigato Magnussen.

Nico Hulkenberg nel 2023 disputerà la prima stagione completa in F1 dal 2019
Nico Hulkenberg nel 2023 disputerà la prima stagione completa in F1 dal 2019

I team con prospettive modeste – come quelle della Haas negli ultimi anni – attraggono giovani dal portafoglio considerevole o talenti delle varie Academy, destinati a cambiare casacca dopo l’inevitabile apprendistato. Una scuderia ancorata saldamente nelle posizioni nobili di centro classifica – ad esempio la McLaren – può permettersi di investire su un giovane, nella speranza di blindarlo a lungo termine assicurando una crescita dello stesso team. La Haas, oggi, non è nelle condizioni di farlo.

Tanto vale, dunque, dare priorità alla crescita del team. Perché se dovesse davvero verificarsi, sarebbero gli stessi giovani ad essere attratti dal progetto. Ora, però, serve solidità. E per questo oggi è meglio avvalersi dei servigi di un pilota come Hulkenberg, anziché puntare su un giovane come Mick Schumacher, ancora troppo acerbo per garantire la costanza necessaria alla Haas in questo momento, oltre a non aver mostrato picchi di talento assoluto per cui valga la pena portare pazienza. Con buona pace di chi preferirebbe lasciare spazio ai giovani, in questo caso l’esperienza conta di più. 

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