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Lewis Hamilton entra ancora una volta nella storia: con il secondo posto nel GP degli USA 2019, l'inglese della Mercedes ha ottenuto il sesto titolo mondiale della sua prolifica carriera. Lo straordinario record di Michael Schumacher, fermatosi a quota sette iridi, una volta sembrava irraggiungibile, ma Hamilton, a 34 anni, è diventato il secondo pilota dopo il Kaiser a laurearsi campione del mondo per sei volte. Numeri da capogiro, che fanno il paio con le 83 vittorie e le 87 pole di Hamilton, sempre più protagonista di questa era della F1.
La vittoria del mondiale piloti da parte di Hamilton ha oscurato il successo in gara di Valtteri Bottas. Il finlandese, concreto sin dalle qualifiche di sabato, ha capitalizzato al massimo la pole ottenuta ed è riuscito a far funzionare la sua strategia a due soste passando il blasonato compagno di squadra sul finale della corsa. Il confronto con Hamilton non rende giustizia a Bottas, pilota solido giunto alla quarta vittoria stagionale.
Se la Mercedes sorride, per la Ferrari Austin si è rivelata una Caporetto. Ad avere la peggio è stato Sebastian Vettel, costretto al ritiro dopo dieci giri per via della rottura della sospensione posteriore; un inconveniente estremamente pericoloso, che Vettel ha saputo gestire al meglio, preservando la propria incolumità. Non è andata bene nemmeno a Charles Leclerc, solo quarto. Il ritmo pessimo con le medie nel primo stint ha compromesso la gara del monegasco, ulteriormente complicata da una sosta infinita per montare le hard. L'unica, magra consolazione è il giro più veloce colto dopo aver calzato le sofr a fine corsa.
Sul terzo gradino del podio è salito Max Verstappen: a fine gara forse l'olandese avrebbe potuto tirare la zampata al secondo posto passando Hamilton, ma la bandiera gialla causata dal ritiro di Magnussen gli ha impedito un attacco. Bene anche la McLaren, con Lando Norris e Carlos Sainz entrambi a punti, e Daniel Ricciardo, autore di una gara solida per la Renault. Convincono, poi, le rimonte di Alexander Albon e di Sergio Perez.
Parliamo di questo e molto altro con il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, nell'ultima puntata di DopoGP F1.