F1, GP USA 2019: Binotto-Horner, litigio nel paddock

F1, GP USA 2019: Binotto-Horner, litigio nel paddock
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Volano gli stracci tra Mattia Binotto e Chris Horner: ecco il motivo del litigio tra i due ad Austin
4 novembre 2019

Mattia Binotto avrebbe voluto festeggiare il suo cinquantesimo compleanno in una maniera diversa, ma non sempre i desideri si avverano per cui ha dovuto archiviare questo momento importante della sua vita con un risultato in pista deludente. Quello che però in pochi sanno è un retroscena del dopo gara, quando, saputo della dichiarazione di Max Verstappen "La Ferrari non competitiva? Succede quando smetti di barare". Mattia Binotto non ha avuto dubbi nè remore dal recarsi da Chris Horner per chiedere spiegazioni e a rimettere le cose a posto.

A parte l'uscita infelice di Verstappen sulla Ferrari, che ricordiamo è sempre risultata regolare alle verifiche (e quindi la diffamazione non ha ragione di esistere) Binotto ha dimostrato doti da leader che non ha timore dei rivali, tanto da essersi recato nell'ospitalità della Red Bull proprio mentre Horner stava parlando con i giornalisti inglesi. Una volta qui, Binotto ha affrontato a muso duro Horner e il tono di voce è salito, tanto che i due sono diventati paonazzi in volto. L'episodio è stato raccontato dalla stampa inglese presente all'incontro e che ha accolto con sorpresa, e rispetto, il comportamento di Binotto.

C'è da dire che le voci sulla presunta irregolarità del motore della Ferrari, non sono state mai confermate da una verifica tecnica, anche perché il particolare (il controllo del flussometro...) è talmente complicato che se fosse possibile aggirarlo, non solo la Ferrari lo avrebbe fatto ma pure gli altri. La FIA ha solo emesso una nota chiarificatrice a due domande della Red Bull, rispondendo a cosa è legale e cosa non lo è. Quindi la nota è rivolta a tutti i motoristi. Il caso ha voluto che la Ferrari ad Austin non avesse le prestazioni mostrate nei GP precedenti, ma ci si dimentica che su quel tracciato far lavorare bene le gomme è fondamentale e stavolta la Ferrari non ci è riuscita. Anzi, seppure fosse tornata regolare, come sostengono alla Red Bull (o almeno Verstappen) è anche vero che sia Vettel sia Leclerc in qualifica e durante le prove erano sempre davanti, per cui irregolare o meno il confronto era sempre a vantaggio della Ferrari.

Quello che è importante sono le direttive della FIA in materia di flussometro e che non c'è stato nessun reclamo e quindi squalifica verso alcuno. E per questo Mattia Binotto ha fatto benissimo ad affrontare Horner, a casa sua per giunta, dicendogli chiaro cosa pensava su certi atteggiamenti. Da parte di uno solitamente pacato e tranquillo come Binotto è stato un comportamento sorprendente, ma chiaro sintomo di chi si è stancato di essere additato come un baro senza la minima prova. E quindi ha tirato fuori gli attributi, anche nei rapporti con gli altri team manager, mostrando una grinta e una determinazione che fa capire molto sullo spessore di Binotto come responsabile del team.

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