F1, GP USA 2017: perché Verstappen ha torto e perché ha ragione

F1, GP USA 2017: perché Verstappen ha torto e perché ha ragione
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Analizziamo a mente fredda la manovra di Verstappen su Raikkonen a fine gara che gli è costata una penalità
23 ottobre 2017

La doccia fredda dopo il traguardo. Per aver superato Raikkonen a due curve dalla fine mettendo le quattro ruote fuori dalla riga bianca, Max Verstappen è stato penalizzato di 5 secondi e in questo modo ha perso il podio, conquistato dopo una grandissima rimonta dal fondo dello schieramento. Dal punto di vista regolamentare, Verstappen ha torto: la regola parla chiaro e lui l'ha infranta.

Poi, dopo la gara, il pilota olandese ha detto che "fra i commissari c'è un idiota che ce l'ha con me". Il riferimento a Mika Salo è sottile, anche perché in pochi conoscono gli attriti che hanno segnato il padre Jos con l'attuale commissario della FIA. Anche in questo caso Verstappen ha torto, come lo ebbe l'anno scorso Vettel quando mandò a fan...giro Charlie Whiting, il direttore di gara, pertanto una reprimenda per mancanza di rispetto verso i vertici federali, Max Verstappen se la merita tutta.

Fin qui i perché il pilota Red Bull ha torto nel GP USA. Ma ci sono altri motivi per cui ha tutte le ragioni del mondo. In primis, la sua manovra a due curve dalla fine era logica, attesa e quasi obbligata. Ha messo le ruote in un tratto di pista in cui tanti altri piloti (e le immagini tratte dalla TV) stanno a dimostrarlo. Allora, come mai i commissari se Sainz infila Ocon nella stessa curva e allo stesso modo lasciano correre e se lo fa Verstappen su Raikkonen lo penalizzano? Eppure è la stessa identica manovra, con l'aggravante che Sainz era in gara e aveva ancora del tempo per farla in caso di penalizzazione, Verstappen era a due curve dalla fine, quindi la sua sanzione era inappellabile.

Se una via di mezzo non si trova, meglio decidere le tolleranze. Se uno a due curve dalla fine ci prova, e Kimi aveva lasciato pure tanto spazio all'interno, non si può squalificare uno e applaudire un altro che ha fatto la stessa cosa. In questo la FIA i provvedimenti dovrebbe prenderli verso i propri commissari che ledono l'immagine della federazione e lasciarli a casa

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E che dire dei duelli Vettel e Hamilton o Vettel e Bottas? I sorpassi e tentativi di Ricciardo su Bottas con uscite di pista varie? Tutto regolare, tutto perfetto e spettacolare. E allora, anche se forzata la dichiarazione di Verstappen, ha ragione: se esiste una regola vale per tutti e allo stesso modo, non si può applicare solo a un pilota e per giunta dopo una gara come quella dove è risalito dal fondo. Fra i commissari scelti dalla FIA manca uniformità di giudizio, di vedute e più regole mettono più casini succedono. Tutto qua.

Qualcuno dice di rimettere la sabbia all'esterno delle curve, non faranno i sorpassi ma se esci di traverso (vedi Alonso in Australia) finisci male (e ricordate Schumacher con la Ferrari sempre alla stessa curva ma anni prima?). Ecco, se una via di mezzo non si trova, meglio decidere le tolleranze. Se uno a due curve dalla fine ci prova, e Kimi aveva lasciato pure tanto spazio all'interno, non si può squalificare uno e applaudire un altro che ha fatto la stessa cosa. In questo la FIA i provvedimenti dovrebbe prenderli verso i propri commissari che ledono l'immagine della federazione e lasciarli a casa.

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