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Chi sono i promossi e i bocciati dell'Hungaroring? Scopriamolo sfogliando le pagelle del Gran Premio d'Ungheria 2023 di Formula 1.
Sabato era arrabbiatissimo per avere mancato la pole per pochi millesimi, ma domenica Verstappen ha impiegato solo poche centinaia di metri per imporre la sua legge. Il resto è stato un girare in tondo in attesa della bandiera a scacchi, seminando il panico tra gli avversari con un ritmo semplicemente inavvicinabile per tutti gli altri. Ancora una volta però tocca evidenziare che certe prodezze alla Red Bull riescono solo con l’olandese, quindi voto 10 a Verstappen: dominatore.
Voto 9 a Norris, splendido interprete di questa McLaren 2.0 semplicemente rinata, che l’inglese sfrutta ancora una volta al meglio: 3° in qualifica, in gara sfila Hamilton, poi una strategia più favorevole gli regala la piazza d’onore ai danni del compagno di squadra in quel momento secondo, ma va detto che il ritmo dell’inglese nella seconda parte di gara è decisamente migliore rispetto a quello del giovane australiano. Ora comincia a divertirsi per davvero.
Terzo Perez, che raddrizza con una bella rimonta un’altra qualifica opaca (9°) anche se non disastrosa come le precedenti. Basterà a recuperare serenità? Nel dubbio voto 7.
Il grande deluso di giornata è però Hamilton, che si gioca tutto - male - al via, quando viene messo all’angolo da una grande staccata di Verstappen con il risultato di vedersi sfilare dalle due McLaren. Su una pista dove superare - circa a parità di prestazioni - è molto difficile, una specie di condanna, tanto più che poco dopo deve accontentarsi di girare per diverse tornate con potenza ridotta a causa delle temperature troppo alte. Peccato perché avrebbe meritato almeno il podio: voto 8 soprattutto per l’impresa di sabato.
“Solo” 5° Piastri, che avrebbe meritato anche lui il podio per la bella qualifica e lo splendido avvio di gara. Sembrava la grande occasione per l’australiano, ma ne avrà altre, ne siamo certi: voto 7,5.
6° Russell, che in qualche modo raddrizza una qualifica disastrosa (è partito addirittura 18°), però stavolta l’inglese si è complicato la vita da solo, quindi voto 7: il “vecchio” compagno di squadra ha ancora qualche trucchetto da insegnargli.
A punti Leclerc, il cui ritmo non era così male - sottolineano in Ferrari - ma è inutile nascondersi dietro la penalizzazione per avere superato il limite di velocità ai box piuttosto che il pit stop lento: ancora una volta il podio non era alla portata (figurarsi la vittoria). Il monegasco ci mette il cuore ma con un mezzo così fatica a fare la differenza. Voto 6,5: dai che siamo a metà stagione, prima o poi finirà.
Voto 6,5 anche a Sainz, in difficoltà il sabato, bravo e fortunato a trovare lo spazio giusto al via, ancora una volta “fregato” dal muretto che prima non gli dà la precedenza quando lo spagnolo è su gomme rosse e poi anticipa il pit stop del monegasco per rimetterlo davanti al compagno di squadra. Il tutto per un inutile piazzamento a punti. Lo spagnolo è arrabbiato e ha perfettamente ragione. Sabotato.
Dietro di lui un Alonso spento: i fasti di inizio campionato sono un lontano ricordo, ma lo spagnolo non può avere disimparato a guidare, più probabile che in Aston Martin abbiano finito o soldi e\o le idee per sviluppare la monoposto, o forse questa è semplicemente nata più matura di altri progetti, ma con un minore potenziale in termini di evoluzioni. Così tocca accontentarsi di un piazzamento a punti: peccato perché era uno spettacolo vederlo lottare davanti. Voto 7.
In qualche modo va a punti anche Stroll, che più di tanto non combinava nemmeno quando la monoposto era un razzo, figuriamoci adesso: voto 6,5 anche se il rendimento rispetto ad Alonso resta altra cosa, fortuna per lui è che ora si nota un po’ meno.
Fuori dai punti, voto 7 ad Albon, al quale stavolta non riesce la magia di portare a punti la Williams, ma merita una menzione per l’impegno e la concretezza.
Concretezza che andrebbe spiegata ai piloti Alfa Romeo, letteralmente naufragati dopo una qualifica sorprendente: Bottas (voto 5) partiva 7° ma arriva 12° senza riuscire a sfruttare una velocità che evidentemente d qualche parte c’era (almeno in Ungheria), Zhou (voto 4) partiva addirittura 5° ma sciupa tutto al via rimanendo piantato e quindi facendo strike su Ricciardo e le Alpine alla prima frenata.
A proposito, nonostante l’incidente al via - di cui è vittima - voto 7 a Ricciardo, che al suo rientro si permette comunque di stare davanti a Tsunoda in qualifica e anche in gara. Certo il mezzo è modesto e l’avversario diretto è tutt’altro che irresistibile, ma forse in Red Bull hanno davvero saputo recuperare Ricciardo? Qualcosa di più si potrà capire già a Spa.